Cellule di evangelizzazione a convegno da tutto il Nordest
A Thiene domenica 26 ottobre si incontrano trenta parrocchie da tutto il Triveneto, più una dalla Slovenia, per il settimo convegno delle cellule di evangelizzazione del Nordest. Quattro le esperienze in diocesi.
«Sarà un momento celebrativo per raccontarci e condividere il nostro cammino comune di fede». Così don Nicola Salandin, che attende nella sua parrocchia di San Sebastiano a Thiene per domenica 26 ottobre il settimo convegno delle cellule parrocchiali di evangelizzazione del Nordest.
Sono una trentina le comunità attese nell’Alto Vicentino, tutte della regione conciliare Triveneto con due eccezioni: una parrocchia romagnola di Forlì e una slovena di Grosuplje, cittadina di 18mila abitanti a venti chilometri a sud-est della capitale Lubiana.
Sei le new entry, parrocchie che negli ultimi tre anni hanno iniziato questa esperienza di evangelizzazione: tra queste la padovana Sant’Ignazio di Loyola che dal 2013 ha quattro cellule. Il convegno, che quest’anno ha per tema “Portiamo la gioia del vangelo”, inizia alle 9 con un momento di preghiera e prosegue con una catechesi a cura di don Gianni Mezzasalma, della comunità “Eccomi manda me”, il coordinamento delle cellule di Ragusa, città dove questo metodo pastorale conta 800 gruppi settimanali di condivisione della fede. Nel pomeriggio è previsto un momento di condivisione delle esperienze di gioia ed evangelizzazione vissute nelle parrocchie in cui sono presenti le cellule. La conclusione, alle 18, corrisponde con la messa concelebrata dai sacerdoti presenti.
«La nostra esperienza si basa su piccoli gruppi di 8-10 persone – riprende don Salandin – che ogni settimana si ritrovano, pregano insieme, seguono la meditazione, scritta o registrata, del parroco, e poi condividono il proprio cammino di fede». A rendere questo metodo pastorale missionario è l’impegno che ogni parrocchiano si prende: «Ognuno – spiega il parroco – si prende a cuore una persona “lontana” a cui pregare il vangelo a partire dalle relazioni esistenti, in famiglia o nel luogo di lavoro: un approccio fruttuoso perché personale, che inizia con la preghiera e il sostegno alla persona scelta. La condivisione all’interno della singola cellula aiuta i componenti nel loro impegno».
A San Sebastiano le cellule sono una ventina, distinte per età, presenti da 23 anni per scelta di don Lino Cecchetto che ha guidato la comunità fino a tre anni fa ed è invitato speciale al convegno. «Il nostro è un metodo che ben si cala nel mese missionario – riprende don Nicola – perché siamo annunciatori del vangelo qui, nella terra in cui abitiamo ogni giorno. Questo stile che permea tutte le attività formative della comunità ci ha facilitato anche nell’assimilazione della nuova iniziazione cristiana: da vent’anni infatti riflettiamo su come proporre la fede agli adulti».