Bresega, Carceri, Ponso e Vighizzolo: quattro parrocchie, un unico cammino
Camminare insieme sul sentiero della collaborazione: il vescovo inaugura questo percorso giovedì 3 novembre con una veglia nella chiesa di Carceri. "Fratelli nel Signore" è il titolo del bollettino destinato ai parrocchiani.
Quattro parrocchie, un unico obiettivo: camminare insieme sul sentiero della collaborazione. Ad affrontare una sfida tanto complessa quanto stimolante sono le parrocchie di Bresega, Carceri, Ponso e Vighizzolo che giovedì 3 novembre inaugurano questo percorso con una veglia di preghiera presieduta dal vescovo nella chiesa di Carceri. Il tema su cui parroci e fedeli mediteranno è la missione evangelica delle comunità cristiane, il cui compito non è stringersi ciascuna attorno al proprio campanile ma, al contrario, annunciare a tutti la parola di Dio, con uno spirito di accoglienza e condivisione fraterna.
All'appuntamento di fede partecipano in modo particolare i membri dei consigli pastorali e degli affari economici, oltre a tutti gli operatori che svolgono un servizio all'interno delle quattro comunità. Il nuovo orientamento pastorale prevede, infatti, un coinvolgimento sempre più intenso dei laici nella vita comunitaria, affidando loro il compito di "creare rete".
I sacerdoti in questo hanno dato l'esempio, facendo di necessità virtù: dopo il trasferimento di don Ernesto Parpagiola, parroco di Ponso, e il pensionamento di don Olivo Sartori, parroco di Bresega, il vescovo ha suggerito alle parrocchie circostanti di mettere insieme le proprie risorse per tenere vive le comunità. Don Andrea Ceolato, già parroco di Carceri, è diventato amministratore anche di Bresega con l'incarico di occuparsi delle scuole dell'infanzia e dei centri parrocchiali delle quattro comunità; don Cristiano Marsotto, parroco di Vighizzolo, gestisce invece la catechesi, l'iniziazione cristiana e la liturgia. A loro si affiancano don Olivo che, nonostante il ritiro, resta comunque a disposizione, e don Riccardo Comarella, guida del centro di spiritualità scout di Carceri, che si occuperà della pastorale giovanile e di quella dedicata agli infermi.
«Questa nuova organizzazione - racconta don Riccardo - ha portato noi preti a conoscerci più a fondo e a condividere ogni settimana sia le idee e i progetti pastorali, sia un momento di fede. Il giovedì mattina, infatti, ci troviamo nell'abbazia di Carceri per celebrare le lodi e l'eucaristia. La condivisione che abbiamo sperimentato in questi primi mesi ci dà la serenità di non dover affrontare da soli certe scelte, ma di confrontarci e decidere insieme». La volontà dei quattro sacerdoti di camminare fianco a fianco si percepisce anche dal nome del bollettino destinato ai parrocchiani, Fratelli nel Signore, un titolo che sottolinea l'importanza e la bellezza della collaborazione, invitando i fedeli a sentirsi parte di un'unica grande famiglia.
Certo, le difficoltà non mancano, e sono legate soprattutto al poco tempo che le parrocchie hanno avuto a disposizione per prepararsi al cambiamento. «Qualche forma di collaborazione c'era anche prima - spiega don Cristiano - ma in maniera non strutturata. Se negli anni passati ci fosse stato un percorso di avvicinamento tra i laici delle varie parrocchie, ora tutto questo sembrerebbe più naturale, invece la decisione del vescovo ha colto le comunità un po' alla sprovvista».
Dello stesso parere è anche don Andrea, che, al di là dei tempi ristretti, è fiducioso di fronte alla nuova sfida: «La nostra speranza è che si riesca a camminare insieme superando le difficoltà. I presupposti ci sono, sta a noi impegnarci per realizzarli».