Arsiè festeggia due secoli di dedicazione della chiesa
Nell’unità pastorale del Bellunese, il tradizionale appuntamento didomenica 16 ottobre con la “festa delle anime” coincide quest’anno con il secondo centenario della consacrazione della parrocchiale, casa antica di una comunità che vuole riscoprire i valori della preghiera e dell’attenzione al prossimo.
Domenica 16 ottobre nella messa delle 10.30 la parrocchia di Arsiè festeggia il secondo centenario della dedicazione della sua chiesa a Santa Maria Assunta.
La celebrazione coinvolge l’intero vicariato di Valstagna-Fonzaso, in special modo le altre comunità dell’unità pastorale, che tornano a riunirsi in quella che fu, per secoli, pieve e matrice delle cappelle di Mellame, Rivai, San Vito e Roveri, Rocca, Fastro ed Enego, poi divenute indipendenti a partire dal 1535.
In preparazione alla festa, mercoledì 12 ci sarà una veglia di preghiera, a presiedere la quale è stato invitato l’“amico” mons. Renato Marangoni, vescovo di Belluno-Feltre.
Sono inoltre attesi, al pari di domenica, i sacerdoti nativi di Arsiè o che vi hanno prestato servizio. Venerdì 14, poi, è in programma un concerto dell’orchestra I cameristi veneti e delle corali di Arsié, Cismon e Rasai con musiche di Mozart, Beethoven, De Marzi e altri autori.
«Alla messa di domenica vivremo un momento particolare: la benedizione del sale, un’antica tradizione ripristinata di recente – spiega don Alberto Peron, parroco moderatore dell’unità pastorale di Arsiè – In origine questo gesto era legato al sale in quanto nutrimento per gli animali; oggi rappresenta un’esortazione ai credenti a essere “sale della terra”».
L’usanza si collega al fatto che, ad Arsiè e in tutto il circondario, la terza domenica di ottobre è la “festa delle anime”.
«Si tratta di una ricorrenza istituita nel 1666 per richiamare i fedeli delle frazioni, ormai parrocchie autonome, a pregare per i loro defunti sepolti ad Arsiè, che in quanto pieve aveva l’unico cimitero della valle. In seguito la festa divenne una fiera agricola dove, appunto, si esponevano anche animali».
Nei secoli la “festa delle anime” è rimasta un appuntamento molto sentito. Al punto che – come si legge nella lapide a sinistra dell’altare maggiore – fu stabilito che anche la dedicazione della chiesa fosse ricordata in questo giorno: la data esatta della consacrazione, in realtà, è il 23 settembre 1816.
Questa e altre curiosità possono essere lette nella guida ai luoghi di culto dell’unità pastorale stampata proprio per il duecentesimo. Si scopre che il tempio di Arsiè vanta un’origine assai più antica. Nel 1982 sono stati ritrovati resti risalenti addirittura al 3°-4° secolo, che confermerebbero una cronaca manoscritta che attribuisce a san Prosdocimo la fondazione dell’edificio. Una seconda e una terza chiesa furono erette nel 10° e 14° secolo. Dopo l’incendio del 1511 la ricostruzione si trascinò a lungo, la facciata fu rifatta nel 1734-36 e un nuovo restauro nel 1813 precedette la definitiva dedicazione a Santa Maria Assunta.
Questo per quanto riguarda la chiesa di mattoni e il suo passato.
La chiesa di persone, da parte sua, racconta di un’unità pastorale che, in linea con gli orientamenti diocesani, sente per l’anno che si apre il bisogno di una “sosta” per rinfrancarsi: «Abbiamo tradotto questa indicazione in un appuntamento settimanale di preghiera, adorazione e, per chi lo desidera, riconciliazione, tutti i giovedì sera a Fastro nell’antica cappella di Sant’Agnese, da poco restaurata» riprende don Peron.
Un’altra iniziativa, lanciata a livello vicariale prima dell’estate e il cui successo si basa su un forte spirito comunitario, può decollare proprio nei giorni di festa e aggregazione di metà ottobre: «È la proposta, nel segno della sobrietà e della solidarietà, del sostegno di vicinanza. Le famiglie che vi aderiscono s’impegnano con se stesse a versare mensilmente, per un periodo di sei mesi o un anno, una somma in favore delle persone aiutate dai centri di ascolto Caritas di Valstagna e Arsiè».