Ad Arsiè le fatiche quotidiane ardono nel braciere della misericordia
I parroci dell'unità pastorale del Bellunese condividono l'iniziativa ideata assieme alle catechiste per far vivere nella quotidianità la quaresima e insieme il Giubileo della misericordia a grandi e piccini delle sei comunità parrocchiali. Attraverso il legno, materiale comune nei nostri territori montani, ci si libera di quanto blocca la nostra umanità e ci si impegna per il bene
Ci piace condividere una singolare iniziativa, nata dall’accordo tra noi preti e i catechisti, qui nell’unità pastorale di Arsiè, nel Bellunese, per far vivere alle nostre comunità un nuovo cammino quaresimale.
L’abbiamo intitolata “Il braciere della Misericordia”, per raccordare questo tempo forte di quaresima dal mercoledì delle Ceneri alla veglia pasquale. E che cosa meglio di un braciere poteva esprimere questo aggancio? Il legno infatti, così comune nelle nostre terre di montagna, ci sembrava potesse esprimere meglio di tanti altri segni “di carta” la vita di ogni giorno, le nostre povertà e indifferenze, fatiche e limiti, da affidare al fuoco della misericordia di Dio, così da essere trasformate in esperienze pasquali di vita nuova.
Così il mercoledì delle Ceneri abbiamo posto sul braciere (nella foto, circondato dai ragazzi), sistemato in presbiterio accanto al Crocifisso, i primi tre ceppi di legno che rappresentavano i tre impegni tratti dal vangelo del giorno: elemosina, preghiera e digiuno. Alla fine della celebrazione sono stati consegnati ai presenti tre pezzetti di legno, segno di pentimento e di conversione.
Ogni domenica di quaresima, durante l’omelia, verrà richiamato un atteggiamento negativo da cui liberarsi (secondo le cinque parole di liberazione suggerite dal centro missionario: giustizia, solidarietà, responsabilità, compassione e perdono) e uno positivo da assumere come impegno. Al termine della messa, ogni partecipante riceverà un pezzetto di legno da tenere con sé e da conservare fino alla veglia pasquale, quando verranno gettati tutti insieme nel braciere e bruciati nel fuoco nuovo della Pasqua.
I legni potranno essere riportati dai ragazzi anche nella domenica delle Palme, magari formando con essi una croce. Il fuoco della Misericordia divina, secondo il giubileo che stiamo vivendo, brucerà ogni atteggiamento negativo da cui vogliamo liberarci ma soprattutto accenderà, accanto al cero pasquale, i nostri cuori dell’amore di Dio. È questa la vita nuova del Risorto a cui vogliamo prepararci con atteggi autentici di conversione e di riconciliazione.