Albignasego: la bella esperienza degli esercizi spirituali a San Tommaso
Un'esperienza originale: questo sono stati, per i partecipanti, gli esercizi spirituali vissuti in avvento nella parrocchia di San Tommaso in Albignasego. La testimonianza che ci ha inviato la parrocchia.
La parrocchia di San Tommaso in Albignasego ci ha inviato la restituzione di una bella esperienza vissuta in avvento.
Ha incontrato una buona risposta l’invito di don Sandro de Paoli, parroco di San Tommaso in Albignasego, a partecipare a un breve corso di esercizi spirituali in parrocchia.Gli incontri di riflessione e di preghiera si sono concentrati tra domenica 3 dicembre a giovedì 7 dicembre. Un’ora e mezza la durata di ogni incontro in orario serale.
La scelta della prima settimana di avvento, coincidente con la celebrazione in parrocchia delle “Quarant’ore”, ha conferito all’iniziativa una particolare valenza di spiritualità, avvalorata dall’argomento-guida: “Le cinque parole della Madonna ai pastorelli di Fatima”. La ventina di partecipanti hanno avuto modo di concentrarsi, di sera in sera, sul messaggio affidato dalla Madonna esattamente cento anni fa, in un contesto storico particolarmente drammatico per il mondo e per la chiesa, con non poche affinità con la nostra epoca attuale.
L’accorato invito della Vergine è stato analizzato nei suoi cinque segmenti: pregate, convertitevi, fate penitenza, collaborate con me per la salvezza delle anime, consacratevi al mio Cuore immacolato e ogni sera la riflessione veniva scandita da un breve testo introduttivo (dal Trattato della vera devozione a Maria di san Luigi M. Grignion de Montfort e da alcuni documenti della chiesa) e da uno sguardo alla propria realtà spirituale per poi approdare alla riflessione e preghiera sia personale che di gruppo, partendo sempre dalla parola di Dio. Momenti personali si sono alternati alla condivisione, con particolare riferimento alla “parola di Maria”, per concludersi con la recita di qualche decina del rosario, pure esso personalizzato con una diversa “clausola”, sera per sera, nella seconda parte dell’Ave Maria. Il tutto si prolungava nella “proposta di esercizio personale” quale “compito per casa” in vista dell’incontro successivo.
Nell’ultima sera il parroco ci ha proposto di partecipare, come gruppo, alla messa del giorno successivo, solennità dell’Immacolata Concezione, al termine della quale ha consacrato la parrocchia al Cuore di Maria.
La validità e, si direbbe, il piacere dell’esperienza vissuta sono stati espressi dai partecipanti in particolare nell’ultima sera, quando, terminato l’incontro, nella serena condivisione di una fetta di torta, hanno potuto esprimere la gioia per le “scoperte”, i “sentimenti” e anche le “nuove conoscenze” che i cinque giorni avevano offerto.
Giuseppe Zamarin