Addio a mons. Gios, grande studioso della Resistenza
Storico della chiesa e canonico effettivo della Cattedrale, si è spento sabato ad Asiago a 74 anni. Notevole il contributo dato alla storia della Resistenza e alla sua relazione con la chiesa di Padova. Al beato Carlo Liviero è dedicata l'ultima opera di Gios.
Mons. Pierantonio Gios si è spento sabato scorso, in serata, all'età di 74 anni nella sua Asiago, alla casa di cura dell'Opera Immacolata Concezione dov'era ospite da tempo. Da qualche mese, una serie di ischemie celebrali avevano sempre più limitato la sua autonomia fino a condurlo al coma.
Mons. Gios era stato ordinato prete dal vescovo Girolamo Bortignon nel 1965. Dopo due anni di insegnamento nel seminario minore fu avviato agli studi universitari prima a Milano, dove conseguì la licenza in teologia, e poi a Roma alla pontificia università Gregoriana, per il dottorato in storia della chiesa. Materia che per 40 anni ha insegnato nel seminario maggiore di Padova, nella sede di Milano della Facoltà teologica dell'Italia settentrionale, ed infine nella Facoltà teologica del Triveneto. Per decenni bibliotecario della antica biblioteca del seminario di Padova, dal 2004 era bibliotecario e archivista dell'archivio diocesano e della Biblioteca capitolare, succedendo a mons. Claudio Bellinati. Dal 1992 era succeduto a mons. Ireneo Daniele come segretario dell'Istituto di storia ecclesiatica padovana, intessendo rapporti di amicizia e di stima con molti colleghi docenti dell'università di Padova.
Grande appassionato di ricerca storica, ha fornito un apporto rilevante alla storia della Resistenza con numerose pubblicazioni, che documentano il rapporto della chiesa di Padova con le vicende di quel periodo. Particolare interesse riservò a studi e ricerche sulla storia dell'altopiano di Asiago. Altra area di studio sono state figure significative della storia della diocesi: il vescovo Barozzi del Quattrocento, a cui dedicò la sua tesi di laurea, ma sopratutto il card. Gregorio Barbarigo, di cui curò un'ampia edizione delle lettere. La sua ultima opera, mons. Gios l'ha dedicata al beato Carlo Liviero, prete padovano e vescovo di Città di Castello, illuminando la situazione della diocesi e del clero di fine ottocento.
Le cifre identificative della ricerca di mons. Gios è stata la coscienziosità nel documentare le sue affermazioni, con il desiderio e l'intenzione di avvicinarsi alla verità, senza paura di esporsi e senza difesa di posizioni preconcette. Non fu senza rischio entrare nella ricostruzione di eventi della Resistenza che ancora dividevano le popolazioni di alcuni paesi, che egli incontrò in pubblici dibattiti, nella ricerca della verità per una pacificazione del ricordo.
Per quarant'anni ogni fine settimana Gios è salito ad Asiago come cooperatore festivo dove confessava in duomo e celebrava ogni domenica all'ossario dei Caduti. Una spiritualità, la sua, contraddistinta dalla recita quotidiana del rosario, con passo cadenzato lungo i corridoi del seminario, come ricordano i confratelli. Dal 1997 era canonico onorario e dal 2004 canonico effettivo della Cattedrale di Padova. Era membro dell'Accademia olimpica di Vicenza.