Le associazioni a fianco di don Ciotti
Dalle Acli a Legambiente, da Avviso pubblico all'Uisp all'Azione Cattolica: un coro di voci per difendere l'impegno antimafia del fondatore di Libera dopo le minacce di Totò Riina. Don Ciotti replica evidenziando come l'impegno debba essere collettivo e fondato su una piena aderenza al vangelo.
«Questo prete è una stampa e una figura che somiglia a padre Puglisi. Putissimu pure ammazzarlo». Mandante della minaccia è Totò Riina, il boss di Cosa Nostra intercettato durante la sua ora d'aria al carcere milanese di Opera. Destinatario: don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, carismatica guida dell'antimafia dal 1994, accostato per il suo impegno al prete ucciso dalla mafia nel quartiere Brancaccio nel 1993, don Pino Puglisi.
Le parole di Riina non sono cadute nel vuoto e le principali associazioni che si battono per la legalità hanno espresso la loro solidarietà al prete antimafia: dalle Acli fino a Legambiente.
Libera è stata la prima a diramare la replica di don Ciotti: «Queste minacce sono la prova che questo impegno è incisivo, graffiante, gli toglie la terra da sotto i piedi», dichiara il prete, che sottolinea come «solo un "noi" può opporsi alle mafie e alla corruzione».
Una chiamata all'impegno colta dalle Acli, che esprimono sostegno a don Ciotti attraverso le parole del presidente Gianni Bottalico: «Le minacce a don Luigi indicano che in questi anni sono stati fatti importanti passi avanti: la confisca dei beni alle organizzazioni criminali é certamente il segno tangibile di una strada politica giusta che, se rafforzata, potrà produrre nel tempo ulteriori frutti».
Bottalico si rivolge poi «a chi ha responsabilità istituzionali e politiche affinché la lotta alla mafia parta da un maggiore impegno alla coesione e alla giustizia sociale. Non c'è giustizia senza legalità e non c'è legalità senza giustizia sociale. Ce lo hanno insegnato donne e uomini delle istituzioni e sacerdoti come don Pino Puglisi che hanno pagato con la vita il loro impegno contro ogni forma di degenerazione mafiosa».
L'Azione cattolica sottolinea il richiamo fatto da don Luigi Ciotti al vangelo, «che ci chiama ad avere "fame di sete e di giustizia"» e che è «incompatibile con ogni forma di sopraffazione e organizzazione mafiosa».
Il fondatore di Libera ha infatti dichiarato che il suo impegno antimafia «è da sempre un atto di fedeltà al vangelo». Gli associati di Azione cattolica sentono «la responsabilità di essere presenza vigile, di non accettare alcun compromesso con l’illegalità e il malaffare, ma di spenderci integralmente per la realizzazione del bene comune».
Al coro di solidarietà si è unito anche l'Uisp, che ha ricordato che il compito del mondo "dello sport sociale" è «abitare il territorio, strapparlo dalla paura e dalla criminalità, renderlo partecipato e vitale». Un impegno in linea con quello di don Luigi Ciotti.
Le minacce al fondatore di Libera fanno dire all'associazione degli enti locali per la formazione civile contro le mafie, Avviso pubblico, che «le mafie temono di più la scuola e la cultura della magistratura e delle forze dell'ordine. Siamo certi che don Luigi Ciotti non si farà intimidire e continuerà a portare avanti la sua azione sociale, civile e religiosa».
Anche Legambiente ha definito «inquietanti» le parole del boss di Cosa Nostra Totò Riina e annunciano di stare al fianco di don Ciotti «per un'Italia libera dalle mafie».