Faustin Gahima, di origine congolese, ora a Selvazzano Dentro. «Lotto per la liberazione integrale dell’uomo»

Selvazzano Dentro Faustin Gahima, di origine congolese, ha dedicato la vita all’aiuto e al sostegno dei bambini e ragazzi più poveri della sua terra d’origine, animato dalla fede in Gesù. L’ubuntu è impresso in lui in modo profondo: è la benevolenza verso il prossimo

Faustin Gahima, di origine congolese, ora a Selvazzano Dentro. «Lotto per la liberazione integrale dell’uomo»

Nella mente di Faustin si annidano tanti pensieri, immagini, emozioni. A volte quasi fatica a dargli un ordine per i molteplici progetti e sogni che ancora porta nel cuore. Progetti e sogni legati indissolubilmente ai volti e ai grandi occhi scuri dei moltissimi bambini che ha incontrato lungo il cammino, come Janvier, Manga e altri centinaia. L’uomo è consapevole che tanto ha fatto ma che ancora c’è da fare per il suo amato Congo, in terra d’Africa, stato la cui ricchezza è diventata maledizione. Tre frasi che ripete sovente, appena c’è l’occasione, hanno scandito, e tutt’oggi scandiscono, la sua vita: «Volevo contribuire alla lotta per la liberazione integrale dell’uomo; ero animato solo dalla fede in Gesù; sono profondamente riconoscente a Dio per avermi protetto». Ma facciamo un passo indietro. Faustin Gahima è nato il 18 agosto 1960 nell’attuale Repubblica democratica del Congo, in una famiglia piuttosto numerosa e «modesta», a Muhanga, villaggio situato nell’est del paese, nella provincia del Nord Kivu (con capoluogo la città di Goma). Faustin dice di essere «cresciuto, nutrito da valori cristiani» e racconta come «quest’educazione ricevuta in famiglia, approfondita poi nella formazione filosofica e teologica presso la Società dei missionari d’Africa (Padri bianchi), mi ha sostenuto soprattutto nelle grandi prove che ho poi dovuto affrontare. Questi valori appresi hanno orientato le scelte della mia vita, in ordine all’impegno verso i poveri, i bambini, gli orfani, a favore delle vedove e degli sfollati vittime delle guerre in Congo. Ho impresso in me il senso profondo dell’ubuntu, che nelle lingue bantu (il raggruppamento di lingue più parlato in Africa) fa riferimento alla benevolenza verso l’altro, con il dovere sacro della fraternità umana e della solidarietà». Il suo impegno sociale inizia vedendo la dura e svilente vita dei bambini e dei ragazzi, spesso costretti e vivere nella povertà, sulla strada, privi di istruzione. «Loro rispecchiavano bene il paradosso della terra dove vivevano, il Congo. Un paese scandalosamente ricco, con 54 varietà di materie prime, (detiene il 70 per cento del coltan mondiale, elemento fondamentale per la produzione tra gli altri, di telefoni cellulari e computer), oltre ad altri metalli oggi fondamentali per le tecnologie dei paesi industrializzati. Nonostante tutto è tra le nazioni più povere del mondo». Le ricchezze di questa terra sono diventate la sua perdizione, «un paese rapinato e saccheggiato soprattutto dalle grandi potenze e da società multinazionali, in combutta con il regime dittatoriale di Mobutu, 32 anni al potere, fino al 1997». Ancora oggi il Congo è macchiato dal sangue e dall’instabilità.

Ed è così che Faustin durante una celebrazione eucaristica, una mattina di marzo del 1991, sente risuonare in modo incalzante la frase «devi fare qualcosa per questi bambini e ragazzi, hanno il diritto a un minimo di dignità. Fu l’inizio della mia conversione, della mia battaglia con loro e per loro, per la liberazione integrale dell’uomo. Ero convinto di non essere da solo in questa ardua avventura ma sostenuto da Gesù, animato solo dalla fede nel Signore. Volevo vivere appieno l’essere un laico cristiano, con il mio sacerdozio battesimale». Dal 1992 per due anni, Faustin vive con i bambini di strada nella città di Goma, prima di creare un’associazione; nel luglio del 1994 nasce Cajed, (Concert d’actions pour jeunes et enfants défavorisés – Concerto d’azioni per giovani e bambini svantaggiati). La realtà ha come prerogativa quella di sostenere questi esclusi, nell’istruzione e nella formazione professionale, oltre che fornire aiuto nella gestione quotidiana della loro vita. Sono trecento i bambini e ragazzi seguiti in quel periodo. L’impegno di Faustin e della sua associazione non è però ben voluto da tutti: per lui iniziano una serie di guai. «Rivedendo gli anni d’impegno a Goma per gli ultimi e le successive azioni nefaste contro di me, posso solo ringraziare il Signore di avermi protetto – sottolinea amareggiato – Più volte la mia vita è stata in pericolo, per tre volte sono scampato alla morte tra il 1995 e il 1997. Sono uscito miracolosamente vivo dal Congo e ho trovato rifugio in Italia». È il 1998. Tutt’oggi vive nel nostro paese con la sua famiglia, a Selvazzano Dentro, è insegnante di religione nella scuola pubblica e ha prestato servizio nella sua parrocchia. L’impegno per i giovani svantaggiati del suo paese d’origine è continuato – anche se in modo diverso – soprattutto attraverso due associazioni da lui fondate. Apv (Appui aux personnes vulnérables - Sostegno alle persone vulnerabili), nata nel 2006 con sede a Goma, e Rafiki (Rete degli amici di Faustin per l’istruzione nel Kivu), sorta nel 2021. Comune denominatore delle due realtà è accompagnare le persone socialmente disagiate, verso l’emancipazione personale e comunitaria. Questo sia in Italia che in Congo. E l’avventura di questo uomo altruista, c’è da crederci, non si fermerà...

Studi in filosofia e teologia, poi l’aiuto ai più piccoli
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Faustin Gahima è nato il 18 agosto 1960 nell’attuale Repubblica democratica del Congo, a Musanga, villaggio situato nell’est del paese, provincia del Nord Kivu. Dopo gli studi in filosofia e teologia, nel 1992 inizia la sua attività di aiuto a bambini e giovani svantaggiati di Goma. Si trasferisce in Italia nel 1998; oggi vive a Selvazzano Dentro. Ha fondato l’associazione Rafiki.

Formazione

L’associazione Rafiki (Rete degli amici di Faustin per l’istruzione nel Kivu) è nata nel 2021, ha sede a Selvazzano Dentro e si occupa di accompagnare gli immigrati che arrivano in Italia per il loro inserimento sociale, attraverso percorsi di istruzione e formazione. Inoltre dà un aiuto concreto a persone fragili presenti nella provincia del Nord Kivu con un’attenzione particolare alle vedove, alle ragazze madri e agli orfani vittime delle guerre. Gestisce un centro di promozione socioeconomica costruito grazie all’aiuto della Cei e della Diocesi di Goma. Per informazioni e sostegno all’associazione: 340- 5976820 e rafiki-rdc.org

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