Sul tacere che ci pervade
“Magna e tasi!”. Chissà quante volte ce lo siamo sentiti ripetere questo motto veneto, che oggi ha un sapore tutto amaro, vedendo tutto ciò che di storico stiamo vivendo.
Sono mesi, direi anni ormai, che conviviamo con due guerre che hanno storie diversissime, ma le medesime sanguinose dinamiche. Sono mesi che “mangiamo con gli orrori serviti a pranzo dalla televisione”. Il silenzio in questi casi è d’obbligo: vuoi per paura, per preoccupazione o incapacità di comprendere la complessità degli eventi. «Non ci resta che tacere», pur sapendo che spesso questa nostra è una forma d’impotenza e omertà. Siamo quindi tutti “ignudi”, non più e non meno di quelli dipinti da Michelangelo...