Marco: «Mi piace l'Arcella con più culture. Parco Campanula dev'essere senza recinzioni»
La multietnicità come realtà positiva dove far crescere suo figlio. Marco, del comitato "Rete Arcella viva", difende gli spazi verdi della zona e, ad aprile, ha promosso l'iniziativa "Poesie senza lucchetto" contro la decisione di recintare parco Campanula, vietando l'ingresso agli adulti non accompagnati da bambini. Il suo pensiero va soprattutto agli anziani che perdono un luogo di aggregazione.
«A me piacerebbe far crescere mio figlio in un quartiere multiculturale e sono contento di potergli far vivere questa esperienza». Marco immagina così l’Arcella: tante culture e nazionalità che si mischiano in un’unica risorsa preziosa per la crescita del quartiere a nord di Padova. In questo lui vede un percorso già tracciato: «Ci sono bambini con un cognome che noi percepiamo come straniero, ma che di fatto sono nati e cresciuti in Italia - aggiunge Marco – Certo, ci sono famiglie dove la mamma, più del papà, ha difficoltà a parlare la nostra lingua, ma ci sono anche realtà abbondantemente integrate. Tra non molto, se non già adesso, la differenza tra italiano e straniero non potrà più basarsi sul cognome».
Marco fa parte del comitato “Rete Arcella viva”, un’associazione nata l’anno scorso con l’intento di riunire i residenti attivi nel contrasto delle politiche di cementificazione e di privazione degli spazi verdi: «Questo quartiere ha delle problematiche che, però, non nascono dalle persone che ci vivono, ma dalla progettazione fatta senza piani negli ultimi decenni». L’Arcella negli anni ’60-’70 era un territorio prevalentemente agricolo con qualche insediamento industriale come le storiche fabbriche Golfetto e Sangati, ma è stato più e più volte edificato in maniera densa e massiccia e secondo Marco manca un punto di aggregazione forte e centrale. Forse poteva e potrà esserlo piazza Azzurri d’Italia: «Di piazza di per sé non ha molto perché escludendo il mercato del martedì mattina, durante il resto della settimana è un parcheggio. Secondo me si potrebbe partire risistemando l’ex palazzina Totip, creando un punto di incontro che possa andare oltre al semplice posto macchina».
Qui sorge anche parco Campanula, soprannominato il “giardino dei divieti” perché, dall'estate scorsa, l’amministrazione comunale, per contrastare il degrado, ha recintato la zona verde vietando l’ingresso agli adulti non accompagnati dai bambini. Un problema soprattutto per gli anziani che erano soliti sedersi sulle panchine del parco per leggere un quotidiano al fresco. Contro questa decisione, Rete Arcella viva ha organizzato “Poesie senza lucchetto” , un’iniziativa di letture storiche e proprie composizioni per sollecitare i residenti a una riflessione sul futuro del parco: «Che prospettive può avere? – si domanda Marco - La decisione è stata presa per tenere lontano quei soggetti che venivano a bivaccare dando fastidio, però, era possibile fare un’ordinanza differente e limitata così da dare al quartiere la possibilità di vivere ancora il suo spazio verde». Insomma, una scrematura selettiva e non una decisione così drastica. Un disagio, come detto, avvertito soprattutto dagli anziani, come conferma Marco: «Se non hanno un posto dove andare, preferiscono rimanere a casa, ma così facendo si rompono ancora di più le reti sociali e subentra la paura».