Ritorno a Sanditon. Su Sky e Now la seconda stagione del period drama tratto dal dal romanzo incompiuto di Jane Austen
Richiami a “Orgoglio e pregiudizio”, “Jane Eyre” e “Cyrano”.
Viaggio in Inghilterra. Non è il titolo dell’omonimo film di Richard Attenborough del 1993, con Anthony Hopkins e Debra Winger. Parliamo invece di quella diffusa atmosfera sognante, che rimanda alla verde Inghilterra del XIX secolo, raccontata più volte tra serie Tv e cinema. Ultima in ordine di arrivo, su Sky e Now, è la seconda stagione di “Sanditon” tratta dalla penna di Jane Austen, dal suo romanzo incompiuto. Il debutto Tv di “Sanditon” è avvenuto nel 2020: in Italia su Sky e Now, poi anche su Tv2000. Dopo un’iniziale incertezza, che aveva spinto i produttori anglo-statunitensi Itv e PBS a bloccarne la produzione, la serie è stata rifinanziata per altre due stagioni. A ben vedere, non si tratta solo di un rinnovo produttivo, perché a essere rilanciata è la linea del racconto, con aggiustamenti di rotta.
Le sfide di Charlotte. Sanditon è una cittadina sulla costa inglese di recente costruzione, che vede tra le famiglie finanziatrici i Parker. Charlotte, giovane brillante, torna a trovarli otto mesi dopo la sua prima visita: ha il cuore spezzato per la scomparsa dell’amato Sidney Parker. La ragazza ora è decisa a riscattare la propria condizione lavorando come istitutrice…
Pros&Cons. A firmare la serie è lo sceneggiatore britannico Andrew Davies, autore di noti adattamenti: “Orgoglio e pregiudizio” (1996), “Little Dorrit” (2008), sino ai recenti “Guerra e pace” (2016) e “I miserabili” (2018). La prima stagione di “Sanditon” non aveva convinto del tutto: bene l’atmosfera da period drama, la resa visiva inappuntabile, valorizzata anche da attori di richiamo come Theo James (“Divergent”); a non quadrare, però, era la narrazione che si sforzava di coniugare binario classico con furbizie odierne (un’inutile sensualità). Dopo l’accoglienza tiepida e lo stop, “Sanditon” è ripartita. Alcune novità, come indicato, riguardano in primis la linea del racconto. Sembra, infatti, che si siano perse quelle componenti più stonate a favore di un’adesione più rispettosa a temi e atmosfere propri della Austen: storie familiari, amori, malintesi, matrimoni, ma anche il bisogno di rivendicare – soprattutto per la donna – una chiara indipendenza, tra famiglia e società.
“Sanditon 2” sembra poi voler omaggiare differenti classici del tempo: da “Orgoglio e pregiudizio”, per il carattere fiero della protagonista e il gioco di equivoci d’amore, a “Jane Eyre”, il legame tra la giovane istitutrice di umili origini e l’ombroso-fascinoso datore di lavoro, fino a “Cyrano de Bergerac”, con rimandi alla figura del consigliere d’amore. Soluzioni indovinate e anche un po’ necessarie, per irrobustire un racconto di per sé scarno e di respiro corto. Punto forte di “Sanditon” non è di certo l’originalità; lo stile narrativo, inoltre, risulta un po’ appesantito da toni didascalici. Se però si è in cerca di un’elegante evasione, che si gioca sulle strade del sentimento, allora vale la pensa fare un salto a Sanditon. L’Inghilterra è sempre l’Inghilterra, con il suo fascino senza tempo. Dai primi episodi, “Sanditon 2” è consigliabile, semplice.