Violenza sulle donne, NoiNo.org: per 1 ragazzo su 5 il cyberstalking è normale
Body shaming, shit storm, hate speech, condivisione non consensuale. Il progetto NoiNo.org, nato per contrastare la violenza sulle donne, porta in scena “Brucio d’amore”, uno spettacolo interattivo di teatro forum per mostrare le iniquità nelle relazioni intime
Una serie di incontri con studenti e studentesse delle scuole della città per riflettere sulle tematiche della violenza di genere e sulle nuove forme che questa assume sul web. Il contesto è quello del progetto NoiNo.org, ideato e promosso 10 anni fa dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna – coordinato dall’associazione Il progetto Alice e gestito da Rete Attraverso lo Specchio – con l’obiettivo di contrastare la violenza di genere cercando di cambiare i modelli maschili e sensibilizzando i più giovani attraverso percorsi educativi rivolti alle scuole superiori, corsi di formazione per insegnanti ed eventi pubblici aperti a tutti.
NoiNo.org è strutturato in cicli biennali. Il biennio che si concluderà nel 2022, con lo slogan “Prendiamo la parola contro la violenza sulle donne”, indaga la violenza maschile con un focus su quella esercitata online – che il lockdown ha reso ancora più pericolosa e capillare – e sulle nuove forme che questa assume: body shaming, shit storm, dick pic, doxing, slut shaming, sex torsion, hate speech e condivisione non consensuale. Come noto, isolamento e convivenza forzata a causa dell’emergenza sanitaria hanno fatto registrare un aumento di casi di violenza sulle donne e i minori sono stati esposti in maggior misura a episodi di violenza assistita o subita.
Dopo l’esperienza online dello scorso anno, NoiNo.org e la compagnia teatrale PartecipArte tornano in presenza mercoledì 24 e giovedì 25 novembre con “Brucio d’amore”, uno spettacolo interattivo di teatro forum che coinvolgerà quattro classi del Liceo scientifico Fermi di Bologna. Il teatro forum è un genere teatrale in cui il pubblico può interrompere l’azione e intervenire per cambiare la storia, scoprendo così, in presa diretta, le difficoltà di prendere la parola e di farsi ascoltare, comprendendo strategie pericolose e individuando possibili vie d’uscita a episodi di violenza. Lo spettacolo mostra scene di iniquità nelle relazioni intime, da micro violenze quotidiane – come le prepotenti interruzioni maschili al parlare femminile – fino a violenze più strutturali come lo stalking, la violenza online o la gelosia ossessiva. Gli attori Claudia Signorelli e Olivier Malcor di ParticipArte ricostruiscono attraverso alcuni sketch le tappe che portano alla violenza e suggeriscono possibili soluzioni per aiutare chi si trova a vivere una relazione pericolosa, fornendo strumenti per riconoscere situazioni di violenza, anche implicita, e intervenire in modo adeguato o addirittura prevenirle. Studenti e studentesse saranno inoltre stimolati ad allenarsi collettivamente nella costruzione di relazioni basate sul consenso e sul rispetto.
“Noi di PartecipArte portiamo in scena i conflitti, gli abusi, le violenze e le discriminazioni, invitando il pubblico a trovare delle soluzioni per cambiare una cultura maschile che è tossica e dannosa e che spesso ci intrappola in relazioni pericolose – spiega l’attore Olivier Malcor –. Cerchiamo di usare giochi, teatro e altre forme di intrattenimento per affrontare collettivamente questi problemi e provare a risolverli insieme”. Come ricostruisce la Fondazione, troppi ancora pensano che la violenza sulle donne sia dovuta a un raptus momentaneo, giustificato dal troppo amore, e che vada risolta dentro le mura di casa. Una percentuale preoccupante di teenager, di entrambi i sessi tollera che in una relazione ci siano comportamenti violenti e possessivi. I maschi, in particolare, condividono una visione fortemente sessista e stereotipata delle differenze di genere. Infine, un dato drammatico: il 21 per cento delle ragazze e dei ragazzi pensa che il cyberstalking rientri nella normalità.
“Il progetto NoiNo.org anche quest’anno ribadisce il proprio impegno nel contrastare la violenza contro le donne e i minori partendo dall’educazione, già riconosciuta dalla Convenzione di Istanbul come strumento privilegiato per prevenire comportamenti e modelli stereotipati che sono l’anticamera della diseguaglianza e della violenza – dichiara Cristina Gamberi, referente della Rete Attraverso lo Specchio –. Gli adolescenti sono il nostro futuro e il cambiamento culturale per una società senza violenza di genere può solo partire dalle generazioni più giovani.
Per questo i laboratori nelle classi e i corsi di formazione per insegnanti, da quest’anno, si occupano anche delle nuove forme di violenza online, sempre più diffuse anche fra i giovanissimi. Si tratta di un fenomeno ancora troppo sottovalutato perché invisibile, ma i cui effetti sono tragicamente reali”.
Per l’anno scolastico 2021/2022 il progetto proporrà laboratori per studenti e corsi per docenti in sette scuole, sei di Bologna (l’I.I.S. Serpieri; Liceo Scientifico Fermi; Liceo Ginnasio Galvani; I.P. Aldrovandi-Rubbiani; Centro Anni Verdi (C.A.V.) Pilastro; IIS Aldini-Valeriani) e una di Imola, il Liceo Rambaldi Valeriani Alessandro.