Terzo settore, “sia cancellata l’Iva e sia dichiarato il 2022 anno del volontariato!”
La doppia richiesta del Comitato per il riconoscimento del Volontariato a bene immateriale Unesco. Alecci e Bonacina: “Classe politica incapace di ringraziare chi davvero è il motore di una possibile ripartenza”
“Italia paese dell'anno, sentenzia l’Economist. Ma questo anche grazie al grande impegno degli italiani. E specialmente grazie all'impegno degli italiani migliori. I volontari. Quelli che non vogliono nulla ma che fanno senza se e senza ma. E che si trovano oggi anche ad essere obbligati ad aprire obbligatoriamente una partita Iva anche se non vendono nulla. Perché una disposizione assurda ha introdotto l’IVA per il Terzo Settore. Risultato? Una classe politica incapace di ringraziare chi davvero è il motore di una possibile ripartenza”. Così Emanuele Alecci e Riccardo Bonacina, portavoce del Comitato per il riconoscimento del Volontariato a Bene Immateriale Unesco. Che dall’analisi critica passano alla doppia proposta: “Presidente Draghi batta finalmente un colpo. Si impegni pubblicamente a cancellare questo odioso provvedimento e dedichi il 2022 al volontariato italiano. Si ricordi del monito di Charles Péguy: ‘Non compie tutto il suo dovere chi pensa di aver fatto solo il suo dovere’”.
“Per questo chiediamo un impegno pubblico e nominativo bipartisan dei parlamentari italiani su cancellazione Iva al Terzo settore e su Anno del volontariato – concludono i portavoce -, perché non basta chiedere scusa, bisogna far un passo in più. Bisogna che la coscienza del ruolo necessario del Terzo settore e del volontariato premessa di ogni sviluppo inclusivo si faccia coscienza pubblica e definitiva”.