Terzo settore, FederAnziani: “Pronti allo sciopero del volontariato se non sarà cancellata l’Iva”
Il presidente nazionale, Roberto Messina: “Il governo provi a pensare cosa accadrebbe se il terzo settore si fermasse all’improvviso, se fosse necessario organizzarsi per sostituire i milioni di volontari italiani che ogni giorno sopperiscono alle carenze dello Stato…”
Pronta per la prima volta in Italia a scioperare la categoria del volontariato, se non sarà ritirata la disposizione che prevede l’obbligo del regime IVA per tutte le associazioni. Ad annunciarlo è Senior Italia FederAnziani. Il cui presidente nazionale, Roberto Messina, afferma: “Il governo provi a pensare cosa accadrebbe se il terzo settore si fermasse all’improvviso, se fosse necessario organizzarsi per sostituire i milioni di volontari italiani che ogni giorno sopperiscono alle carenze dello Stato, svolgendo la loro attività volontaria (non remunerata) con tutto l’amore possibile, non solo verso i cittadini che sono in difficoltà, ma anche verso quello Stato che non ce la farebbe senza il loro prezioso aiuto. E ora il governo a quei volontari, motore insostituibile di solidarietà e sussidiarietà, vuol far pagare l’imposta sul valore aggiunto. Come dire che chi fa gratuitamente del bene agli altri deve pagare l’IVA”.
“Parliamo di quel terzo settore che nel periodo della pandemia si è rivelato insostituibile nel supportare i cittadini con maggiori difficoltà – aggiunge Messina -, dei volontari che nei mesi del lockdown hanno portato la spesa a casa degli anziani, hanno aiutato le famiglie con bambini nelle quali i genitori avevano perso il lavoro organizzando le raccolte solidali, sono quelli che hanno risposto alle migliaia di telefonate di persone sole che avevano bisogno di supporto psicologico, che hanno sostenuto i disabili, i non autosufficienti e che adesso vengono ripagati con una norma incomprensibile oltre che inaccettabile, che li colpisce pesantemente nelle loro attività, anche se non sono di natura commerciale”.
“Per questo il mondo del volontariato è pronto persino a scioperare. Perché non si riesce a comprendere per quale ragione chi lavora gratis debba pagare l’IVA. Forse al governo non è chiaro quale sia il vero ‘valore aggiunto’ del sociale, e ora si vanno a penalizzare le tante piccole associazioni che ogni giorno si rimboccano le maniche per portare il loro aiuto concreto sul territorio laddove le stesse istituzioni non arrivano. Chiediamo perciò – conclude il presidente di Federanziani - che questa assurda disposizione sia cancellata dal decreto fiscale, come segnale di rispetto e di attenzione verso il grande lavoro che questi milioni di cittadini italiani svolgono ogni giorno gratuitamente”.