Spesa a casa per chi è in difficoltà: 1.600 consegne al giorno
I risultati del protocollo d’intesa firmato da Coop, Anci e protezione civile, che ha coinvolto oltre 500 punti vendita e oltre 500 associazioni partner. “Entro maggio superate le 100 mila spese consegnate”
Oltre 1600 consegne al giorno, oltre 500 punti vendita e oltre 500 associazioni partner (dalla Caritas all’Arci a altre sigle del terzo settore) coinvolti: è il primo bilancio del servizio di spesa a domicilio, risultato del Protocollo d’Intesa sottoscritto da Ancc-Coop (l’Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori), Anci (l’Associazione Nazionale Comuni Italiani) e il Dipartimento della Protezione Civile, siglato lo scorso 20 marzo in pieno lockdown. Entrato da subito a regime, attivando il servizio di consegna a domicilio della spesa a persone in particolari situazioni di vulnerabilità o perché non autosufficienti o in condizioni tali da non poter uscire da casa per pregresse patologie o anche a persone impegnate in servizi di emergenza, ha garantito il presidio dell’8% dei comuni italiani in cui i prompotori stimano risiedano circa il 20-25% della popolazione italiana.
"Con questa dinamica prevediamo entro maggio di superare le 100 mila spese consegnate – spiega Marco Pedroni, Presidente Coop Italia - E’ una delle attività solidaristiche che hanno impegnato maggiormente le nostre cooperative e di cui andiamo fieri. Questo Protocollo che abbiamo siglato 2 mesi fa ha funzionato anche come modello per altre realtà imprenditoriali e territoriali che hanno poi attivato iniziative analoghe. Si affianca alle altre azioni messe fino ad ora in campo da Coop: dalle donazioni di milioni di mascherine alla Protezione Civile, all’ulteriore 10% di sconto sui buoni spesa emessi dal Governo, alla decisione di bloccare i prezzi su oltre 18.000 prodotti di marca e a marchio Coop”.