Scrittura di comunità, per contrastare l'isolamento sociale: al via un progetto europeo
Il Newbookclub Community Lab dà il via al progetto "Writing Community, la narrazione che ci unisce". Castiglione: "Attraverso lo strumento della narrazione cerchiamo di creare comunità, coinvolgendo persone di fasce di età diverse, ruoli e contesti sociali differenti"
Valorizzare l'ascolto della persona attraverso la scrittura in cui ci si narra e racconta. E' questo l'obiettivo principale che dal 2012 porta avanti il Newbookclub Community Lab di Palermo. Si punta alla scrittura di comunità che, adesso, si svilupperà, a partire ad febbraio, anche in chiave europea grazie al progetto "Writing Community, la narrazione che ci unisce".
Il Newbookclub è nato, infatti, nel 2012 all'inizio in una piccola stanza per raggruppare giovani lettori per poi svilupparsi, negli anni, come laboratorio di 'Scrittura di Comunità' intergenerazionale raggiungendo, anno dopo anno, un numero sempre più elevato di partecipanti di diversa estrazione sociale, età, lingua, cultura e fantasia che si incontrano per scrivere insieme negli spazi pubblici aperti alla cittadinanza (strade, piazze, parchi pubblici, scalinate, teatri, centri aggregativi e adesso – a causa dell’emergenza pandemica – in stanze virtuali).
La sua finalità principale è quella di sviluppare senso di comunità e sentimenti di appartenenza al gruppo, partendo dall’espressione libera delle proprie storie (scrittura di racconti, poesie, canzoni ecc.) e l’ascolto dell’altro per una significativa inclusione sociale. A frequentare i lab sono in media 30-50 persone di differente età. Le iniziative volontarie e gratuite sono aperte a tutti senza alcuna distinzione.
Il target privilegiato di Writing Community sono i giovani studenti che hanno subito isolamento significativo prima, durante e dopo i mesi delle restrizioni causate dall'emergenza pandemica (tra questi trenta ragazzi segnalati dai servizi sociali del Comune di Palermo).
"Writing Community, la narrazione che ci unisce" è la proposta che intende rafforzare gli obiettivi dell'associazione - spiega Alessio Castiglione pedagogista e presidente fondatore Newbookclub Community Lab -: creare senso di comunità, sviluppare una comunità grafomane, contrastare l'isolamento sociale e la marginalità giovanile, promuovere giovani talenti in ambito letterario, diminuire la distanza sociale intergenerazionale, aumentare partecipazione e cittadinanza attiva".
L'associazione Newbookclub community lab APS utilizzerà il budget del progetto per investire sulla cultura giovanile per diversi scopi: l'inclusione di minori con marginalità sociale e disagio economico e familiare, l'acquisto di materiali per le attività laboratoriali e libri, la pubblicazione di libri auto-prodotti, l'acquisto di testi narrativi consultabili, la realizzazione di librerie outdoor e la programmazione di momenti di socialità. Inoltre, alla fine del progetto verrà discusso l'obiettivo a lungo termine di fare nascere pure una casa editrice a carattere sociale, frutto dell'esperienza del Corpo Europeo di Solidarietà.
"Il progetto ci permetterà di rafforzare tutte le attività finora portate avanti dalla nostra realtà - afferma con soddisfazione Alessio Castiglione -. Fra queste, naturalmente, al centro abbiamo la scrittura di comunità che è una metodologia educativa e non letteraria caratterizzata da un approccio pedagogico. Attraverso lo strumento della scrittura e la narrazione, infatti, cerchiamo di creare comunità. In particolare, lo facciamo coinvolgendo persone di fasce di età diverse, ruoli e contesti sociali differenti, in modo da valorizzare tutta la ricchezza dello scambio umano e intergenerazionale. Si creano, quindi, delle occasioni in cui tutti scriviamo su un unico tema e, successivamente ci ascoltiamo a vicenda. Con la scrittura prima e l'ascolto dopo, si crea una comunità grafomane accomunata dalla stessa passione di interagire insieme attraverso la narrazione e l'intreccio di storie di vita. La valenza sociale di quello che facciamo è quella principalmente di ritornare ad avere la giusta attenzione nei confronti della persona basata sull'ascolto profondo di questa che nella società, purtroppo, si sta perdendo a causa di un prevalere continuo di approcci superficiali. C'è, insomma, un bisogno forte, da parte di tante persone, di scrivere per raccontare i momenti belli o dolorosi della propria storia che possono diventare delle lezioni di vita". "Finora ci siamo sempre organizzati nelle piazze e in altri luoghi aperti - conclude -. Quest'anno compiamo 10 anni e siamo molto soddisfatti di come stiamo andando avanti. Il nostro desiderio più grande è anche quello di avere prima o poi una nostra sede".
Serena Termini