Rete Pace Disarmo: "Basta test nucleari, le comunità hanno bisogno di futuro"

Rete Italiana Pace Disarmo e Senzatomica ribadiscono l'urgenza di risarcimenti e bonifiche invitando anche l'Italia ad attivarsi. In occasione della Giornata Internazionale delle Nazioni Unite contro i test nucleari, le associazioni ricordano che le Comunità colpite chiedono un futuro senza armi nucleari. Evidenziando che dagli anni Cinquanta del secolo scorso si sono registrati oltre 2 mila test a livello mondiale

Rete Pace Disarmo: "Basta test nucleari, le comunità hanno bisogno di futuro"

Rete Italiana Pace Disarmo (Ripd) e Senzatomica ribadiscono, attraverso una nota, l'urgenza di risarcimenti e bonifiche invitando anche l'Italia ad attivarsi. In occasione della Giornata Internazionale delle Nazioni Unite contro i test nucleari, le associazioni ricordano che le Comunità colpite chiedono un futuro senza armi nucleari. Evidenziando che dagli anni Cinquanta del secolo scorso si sono registrati oltre 2 mila test a livello mondiale, le associazioni tornano a sottolineare che da anni tali comunità stanno ancora lottando per il riconoscimento dei danni subiti e per ottenere assistenza per affrontarne le conseguenze tra cui tumori, infertilità e difetti alla nascita, sfollamento, emarginazione economica e sociale, danni psicologici.

La Giornata Internazionale contro i test nucleari secondo Ripd e Senzatomica è un'occasione per promuovere il Trattato per la messa al bando totale degli esperimenti nucleari (Ctbt) e per chiederne l'entrata in vigore. Adottato nel 1996, è il primo Trattato internazionale che vieta tutti i test nucleari. Ha 187 Stati che hanno firmato e 178 che hanno ratificato, ma non è ancora entrato in vigore a causa della mancata ratifica di nove Stati, dalla cui ratifica dipende l'entrata in vigore del trattato: Cina, Repubblica Popolare Democratica di Corea, Egitto, India, Iran, Israele, Pakistan, Federazione Russa e Stati Uniti. Nel 2023, la Russia ha revocato la ratifica ma è rimasta firmataria del trattato.

Nonostante non sia entrato in vigore, il Cha istituito una forte norma di riferimento internazionale, spingendo verso una moratoria di fatto sui test nucleari. L'Italia ha sempre positivamente sostenuto il Ctbt, ma potrebbe fare di più anche nell'ottica di protezione delle comunità colpite e bonifica degli ambienti in cui i test sono stati eseguiti.

La campagna "Italia, ripensaci", promossa da Rete Pace Disarmo e Senzatomica, chiede ancora una volta alle Istituzioni del nostro Paese di avvicinarsi ai contenuti del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (Tpnw) che tra le altre prescrizioni proibisce chiaramente i test di armi nucleari, rafforzando il quadro giuridico internazionale contro i test nucleari. Per affrontare i danni causati dall'uso e dai test delle armi nucleari, gli Stati parte del Tpnw hanno deciso, durante l'ultima riunione degli Stati parte, di esaminare la possibilità di creare un fondo fiduciario internazionale per fornire risorse per l'assistenza alle vittime e la bonifica ambientale. Ripd e Senzatomica concludono esortando l'Italia, la quale, pur se non avendo ancora firmato e ratificato il Tpnw, potrebbe dare il proprio sostegno con fondi e competenze. (DIRE)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)