Quando i cappelletti incontrano le orecchiette. Quella che state per leggere è la storia di un viaggio, da Ravenna a Trani
Spazio104 inSIeme è un’associazione di volontariato nata nel dicembre 2020, sull’onda degli effetti della pandemia, grazie all’iniziativa di un gruppo di genitori di ragazzi con disabilità di età compresa tra i 18 e i 35 anni.
Cosa hanno in comune i cappelletti in brodo e le orecchiette con le cime di rapa? Il gusto delle buone cose, da condividere insieme, in allegria. Quelle buone cose per cui si è pronti a salire in macchina e percorrere più di 580 km.
Quella che state per leggere è la storia di un viaggio, da Ravenna a Trani. Ed è il racconto di cosa accade quando i cappelletti incontrano le orecchiette.
Spazio104 inSIeme è un’associazione di volontariato nata nel dicembre 2020, sull’onda degli effetti della pandemia, grazie all’iniziativa di un gruppo di genitori di ragazzi con disabilità di età compresa tra i 18 e i 35 anni. Il lockdown aveva inevitabilmente interrotto ogni percorso formativo. “Come genitori – spiegano i fondatori dell’associazione – non potevamo permettere che situazioni, indipendenti dalla volontà dei nostri figli, interrompessero la loro quotidianità e le loro relazioni sociali. La priorità era fare in modo che non venisse bloccato il loro percorso di crescita e il contesto lavorativo e sociale”. In breve tempo l’associazione si è consolidata e ha dato vita ad una serie di progetti in cui le diverse fragilità dei ragazzi non sono un ostacolo ma un punto di forza per creare qualcosa di nuovo. Dai laboratori ai progetti di inserimento lavorativo, dalle attività culturali e sportive ai momenti di svago. E c’è spazio, soprattutto, per dar forma e concretezza ai sogni. Come quello di salire in macchina e affrontare un viaggio di più di 580 km, per andare fino a Trani, in Puglia.
“Se puoi sognarlo… puoi farlo!”. Questo il messaggio che l’associazione ha postato, lo scorso 31 maggio, sulla sua pagina Fb. “Domani si parte… i ragazzi sono carichi; per qualcuno sarà la prima volta che dormirà fuori casa per quattro giorni, per qualcun altro invece sarà un’esperienza unica, per qualcuno invece saranno giorni ricchi di emozioni. Si parte direzioni Trani, dai nostri amici della cooperativa sociale Promozione sociale che da poco hanno aperto “La locanda del Giullare”. Non c’è niente di più bello che scambiarsi esperienze, raccontarsi, contaminarsi e imparare a conoscersi… e non vediamo l’ora di farlo, perché è proprio vero… #insiemeèpiùbello”.
La Locanda del Giullare ha aperto i battenti lo scorso 23 aprile a Trani, nella centralissima piazza Mazzini, a due passi dalla cattedrale. Cos’ha di particolare questa locanda? Che non è un ristorante, ma un “ristorarte”, in cui lavorano sedici ragazzi con disabilità, che sono stati formati all’istituto alberghiero di Trani: dieci di loro lavorano in sala e sei in cucina (rigorosamente a vista). Il nome della locanda non è stato scelto a caso. È infatti il terzo capitolo di una storia nata una ventina di anni fa, che ha visto nascere e svilupparsi la compagnia teatrale Il Giullare e l’omonimo festival nazionale “Il Giullare – Teatro contro ogni barriera”. A promuovere il progetto la cooperativa sociale “Promozione sociale e solidarietà”, nata nel 2005 all’interno della parrocchia di S. Maria del Pozzo.
Oltre all’ottima cucina con piatti tipici pugliesi, i ragazzi de Il Giullare offrono ai loro ospiti anche un assaggio di arte teatrale. Può capitare, quindi, che mentre stai gustandoti un ottimo piatto di orecchiette con le cime di rapa, arrivi in sala Gaetano, 46 anni che, lasciati i panni dell’aiuto cuoco, si trasforma in giocoliere, tira fuori una corda, la lega tra due sedie e poi inizia a intrattenere gli ospiti con il suo numero. Ci sono, poi, i camerieri che si travestono all’improvviso da signore delle pulizie e si rincorrono tra i tavoli con tanto di aspirabriciole, suscitando l’ilarità generale. Gag comiche che hanno come regista l’attore comico Marco Colonna, che fin da subito ha sposato questo nuovo progetto di integrazione.
Nel locale c’è anche un “angolo teatro”, dove – sulla parete – campeggia una frase di Kyra Li Hartmann: “Dove si trova l’arte si trova la follia, e dove sta la follia risiede la mia mente”.
A coordinare la brigata in cucina insieme a chef Alessio Di Micco c’è lo chef 36enne Antonio Di Gregorio, che non conosceva il mondo della disabilità, ma che quando ha incontrato i ragazzi del Giullare se n’è subito innamorato. Galeotta fu la preparazione di un ciambellone semplicemente perfetto.
Cucina a chilometri zero, solo prodotti freschi. E la gente, in queste settimane, ha sempre apprezzato. In sala 50 posti e 40 all’aperto. Sempre pieni. Il pane e i taralli che i clienti trovano sul tavolo sono sfornati ogni giorno dal laboratorio del Centro Jobel, una struttura di accoglienza della parrocchia S. Maria del Pozzo, fondata da don Mimmo De Toma e guidata da “Promozione sociale e solidarietà”.
“Il Giullare” è aperto tutti i giorni dal martedì alla domenica, ma una sola volta al giorno, di sera in settimana e a pranzo nei festivi ed è sempre preferibile prenotare. “Ci teniamo a garantire ai nostri ragazzi anche una buona qualità di vita – spiega Cinzia Angarano, presidente di Promozione sociale e solidarietà –. Non intendiamo stressarli, il nostro obiettivo non è il profitto. Per noi è sufficiente riuscire a rendere sostenibile l’impresa”.
“Da noi – aggiunte Angarano, presidente di Promozione sociale e solidarietà – non si viene solo per mangiare, ma per vivere un’esperienza complessiva di cibo, cultura, arte, inclusione e integrazione”. E questo è quello che hanno vissuto i ragazzi di Spazio 104, che il 3 giugno scorso, si sono uniti alla brigata del Giullare dando vita ad una serata unica, nella quale le orecchiette… hanno incontrato i cappelletti.
“È stato un gemellaggio perfetto – scrive Spazio 104 il 4 giugno su Fb – una serata fantastica, dove tutto è stato possibile e dove i nostri ragazzi e i ragazzi della Locanda Il Giullare sono stati un’unica squadra, lavorando fianco a fianco e divertendosi insieme come se lo facessero ogni giorno. Non c’è da aggiungere più nulla tranne che… siamo felice e orgogliosi. Cresciamo insieme ai nostri ragazzi, ogni giorno”. E dalla locanda Il Giullare, sempre su Fb, rispondono: “Con Spazio 104 condividiamo lo stesso obiettivo: lavorare sulla forza, sulla coesione e la socializzazione di un gruppo di ragazzi con differenti abilità”. Per una sera, “Un’unica squadra. Felici e orgogliosi di questo nuovo entusiasmante gemellaggio con Spazio 104 Insieme!”.