Povertà educativa, 10 milioni per combattere la "segregazione scolastica"
Fondazione Con i bambini lancia il bando da "Vicini di scuola”, pensato per i bambini 6-13 anni. Scadenza 29 aprile. "Necessario e urgente affrontare il fenomeno delle crescenti disuguaglianze, che in molti contesti territoriali diventano strutturali"
Con i Bambini, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, ha pubblicato un nuovo bando, “Vicini di scuola”. Scade il 29 aprile 2022 e mette a disposizione un totale di 10 milioni di euro "per contrastare i fenomeni di segregazione scolastica".
"La possibilità di ricevere un’istruzione gratuita e di qualità è un diritto garantito dalla nostra Costituzione, ma è sempre più necessario e urgente affrontare il fenomeno delle crescenti disuguaglianze, che in molti contesti territoriali diventano strutturali: aumentano i numeri di figli di famiglie a basso reddito, bambini con difficoltà di apprendimento, ragazzi che vivono nelle grandi periferie urbane con offerte educative povere, bambini provenienti da famiglie con una storia di migrazione che sono in difficoltà. - spiega la fondazione - Un segno evidente dell’aumento delle disuguaglianze è il fenomeno della segregazione scolastica, intesa come concentrazione di alunni e studenti appartenenti a gruppi sociali o con vissuti migratori concentrati nella medesima scuola, e la 'fuga' delle famiglie più protette verso scuole percepite come più 'attraenti'. Un fenomeno che ci riporta a quel che si chiamava white flight, comparso per la prima volta negli USA degli anni Cinquanta e Sessanta".
Il tema della "segregazione scolastica" diventa quanto mai importante tenendo conto che l'Italia è sempre più multiculturale: sul territorio oggi vivono oltre un milione di bambini e ragazzi di origine straniera, che frequentano le stesse scuole dei coetanei italiani (dati Osservatorio #conibambini), ricorda la Fondazione, e gli istituti che superano la soglia del 30% di alunni con cittadinanza non italiana sono in aumento, fino a rappresentare il 6% del totale degli istituti.
"La scelta strategica della scuola e la competizione tra gli istituti stessi derivante dall’autonomia scolastica possono comportare una separazione netta tra gli alunni di diversa estrazione – sottolinea Marco Rossi-Doria, presidente di Con i Bambini – per cui succede spesso che le famiglie più protette preferiscono iscrivere i propri figli in scuole di altri quartieri, mentre le scuole di prossimità sono frequentate in prevalenza da bambini e ragazzi di famiglie socialmente meno protette o con storie migratorie. Tutto questo provoca un deperimento dei percorsi educativi, che invece potrebbero arricchirsi delle reciproche differenze, grazie alla cura costante nell’assicurare sempre di più solide competenze disciplinari per tutti, sia nell’accoglienza per ciascuno e nella cura della relazione educativa. È così che si evitano le 'scuole ghetto' che rendono ancora più aspre le disuguaglianze. Per fortuna esistono tante esperienze di eccellenza di autonomie scolastiche che hanno saputo garantire un’offerta di qualità a tutti gli studenti, preservando il valore della multiculturalità e promuovendo studio, inclusione e pari opportunità. Spesso tutto ciò avviene grazie all’alleanza con il civismo educativo, con le famiglie, con le istituzioni del territorio, nell’ottica del rafforzamento della comunità educante. Dobbiamo rafforzare nei fatti – conclude Rossi-Doria – il comma II dell’articolo 3 della nostra Costituzione, che stabilisce il principio di eguaglianza sostanziale in base al quale la Repubblica deve intervenire per rimuovere gli ostacoli economici e sociali, obiettivo anche del Fondo».
Il bando selezionerà progetti in grado di "impattare in modo positivo sui fenomeni di segregazione scolastica affiancando le scuole che vogliono rendersi attrattive per tutti e promuovendo interventi che consentano di garantire dunque una formazione di qualità anche in contesti più complessi e che portino nel medio periodo al progressivo riequilibrio della composizione 'sociale' degli studenti nelle scuole e alla riduzione dei divari nelle politiche educative territoriali".