Piano Vaccini, il 70% delle persone con disabilità rischiano di essere escluse
La denuncia di Fish: “Non possiamo accettare nessuna categorizzazione: non possiamo accettare che la modalità di somministrazione sia quella di fare figli e figliastri tra persone con diversi tipi di disabilità. Ci appelliamo al Capo dello Stato in quanto garante dei diritti”
Il Piano Vaccini lascia fuori le persone con disabilità: lo denuncia Fish, rivolgendosi quindi direttamente al presidente della Repubblica Mattarella, per chiedere quell'attenzione che, più riprese invocata, continua a mancare. “Molte delle persone con disabilità rischiano di rimanere fuori dalle previsioni contenute nel piano vaccinale aggiornato il 3 febbraio dal ministero della Salute a margine della Conferenza Stato Regioni – osserva Fish - Ossia, la buona parte di coloro che non sono ricoverati nelle residenze sanitarie assistenziali (Rsa) o nelle residenze sanitarie per disabili (Rsd) rischia di rimanere senza vaccino; e ciò nonostante si tratta di persone che, a prescindere dalla loro condizione di salute, sono tra le più a rischio di essere contagiate e al tempo stesso di contagiarne altre, data l’impossibilità di assicurare il distanziamento fisico”.
Di qui l'appello al Capo dello Stato, perché “in questo momento delicato, la sua attenzione verso le istanze e le aspettative delle persone con disabilità è di concreto sostegno per tutti - si legge nella presa di posizione della federazione - La sua responsabilità istituzionale, quale supremo garante dei principi della Costituzione e dei trattati internazionali, rappresenta la prima tutela per diritti umani e di cittadinanza di tutti i cittadini e le cittadine con disabilità”.
La nuova “road map” contenuta nel piano vaccinale aggiornato non tiene infatti conto delle richieste avanzate dalle associazioni delle persone con disabilità: “Manca ancora l’indicazione generalizzata per la disabilità, sulla quale continueremo ad insistere perché venga inserita come prioritaria – osserva il presidente Falabella - Non può certo andarci bene, come Fish, che la soluzione resa nota dalle istituzioni sia quella di categorizzare o dividere per patologie la disabilità”, aggiunge, riferendosi alla classificazione per patologie e fragilità contenuta nel piano, in base a cui sarebbero incluse, per esempio, le persone con sindrome di Down. “Questa poteva sembrare un'ipotesi più o meno adatta all’inizio, fino alla maggiore disponibilità dei vaccini – commenta - ma allo stato attuale, mentre il percorso vaccinale prosegue, non possiamo accettare che la modalità di somministrazione sia quella di fare figli e figliastri tra persone con diversi tipi di disabilità”.
Fish dunque torna a chiedere chiarimenti sui vaccini, dopo la lettera ufficiale inviata qualche settimana fa al commissario per l’emergenza Arcuri e all’allora ministro della Salute, Roberto Speranza: “È urgente e prioritario che le principali federazioni di associazioni di persone con disabilità e dei loro familiari possano dare concrete indicazioni e risposte alle migliaia di richieste di informazioni che stanno giungendo in questi giorni”, si leggeva nella lettera, tuttora senza risposta.
Le associazioni avevano anche chiesto chiarimenti su “come si potranno vaccinare le persone con disabilità, con quale iter procedurale, presentando quale documentazione”: anche queste “domande senza risposta”, osserva Fish.
Da parte sua, il commissario Arcuri aveva riferito: “Il Piano vaccinale predisposto dal ministero della Salute prevede la vaccinazione per le persone con disabilità, assistenti personali, familiari e loro caregiver a partire dal mese di febbraio 2021, insieme alla seconda categoria degli over 80”. Ora si scopre però che “circa il 70% delle persone con disabilità rischiano di essere tagliate dalla vaccinazione in mancanza di uno specifico riferimento – osserva Fish - Le regioni, dal canto loro, senza uno specifico richiamo alla vaccinazione nel piano nazionale, non assumono decisioni e responsabilità. La completa assenza nelle risposte da parte di Arcuri e del ministero della Salute, più volte richieste – conclude Fish – hanno spinto la federazione a chiedere l’intervento del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, quale garante dei principi Costituzionali”.