Non piace il servizio civile “ambientale”: progettazione ferma a un terzo dei posti finanziabili
Si conferma quest’anno l’offerta di posti di Servizio Civile Universale da parte degli enti, ma dopo la seconda sperimentazione del servizio civile “digitale”, fa “flop” al suo esordio anche quella del servizio civile “ambientale”. In generale, la programmazione e progettazione del SCU per il 2022/2023, scaduta il 20 maggio, ha visto richiesti da parte degli enti 80.333 posti per operatori volontari, rispetto ai 79.992 di un anno fa
Si conferma quest’anno l’offerta di posti di Servizio Civile Universale (SCU) da parte degli enti, ma dopo la seconda sperimentazione del servizio civile “digitale”, fa “flop” al suo esordio anche quella del servizio civile “ambientale”. La programmazione e progettazione del SCU per il 2022/2023, scaduta lo scorso 20 maggio, ha visto infatti richiesti da parte degli enti 80.333 posti per operatori volontari, rispetto ai 79.992 di un anno fa. Analoga anche la proposta di posti all’estero, 1.283, quando nel 2021 furono 1.240. Non trova il favore degli enti invece la prima sperimentazione del servizio civile “ambientale” promossa dal Dipartimento per le Politiche giovanili e il SCU insieme al Ministero della Transizione ecologica: a fronte di 1.200 posti finanziabili, la progettazione si è fermata a 441, poco più di un terzo.
Ricordiamo come quella appena conclusa sia stata la terza ed ultima annualità di programmazione prevista dal Piano triennale 2020-2022, adottato nel 2019 e introdotto dalla riforma del servizio civile universale con il Decreto legislativo n. 40 del 2017. In questi tre anni, a fronte di una richiesta di posti che come abbiamo visto è stata costante, si è invece ridotto il numero di programmi complessivamente presentati, 721 quest’anno rispetto agli 883 del 2021 e ai 944 del 2020, e quello dei progetti scritti: 3.730, quando nei due anni passati sono stati rispettivamente 4.259 (2021) e 4.212 (2020).
In una nota il Dipartimento ha anche specificato che alla data dello scorso 20 maggio “gli enti iscritti alla sezione nazionale dell’Albo di servizio civile universale hanno presentato 444 programmi di intervento sviluppati in 2.633 progetti per 55.366 operatori volontari, mentre gli enti iscritti alle sezioni regionali e delle province autonome di Trento e Bolzano hanno presentato 277 programmi di intervento con 1.097 progetti per 24.967 operatori volontari”. I programmi e i progetti passeranno ora ad un controllo formale, e successivamente ad una valutazione di punteggio, che porterà a stilare le graduatorie di approvazione e di finanziamento, in base alle risorse disponibili.
Ricordiamo come per quest’anno il fondo per il SCU disponga di una dotazione finanziaria - di poco superiore a quella del 2021 - di oltre 311 milioni di euro, dei quali 217 milioni provenienti dal PNRR. Completano il quadro le risorse, afferenti sempre al PNRR, dedicate al progetto di servizio civile “digitale”, nato dall'accordo insieme al Ministero della Transizione digitale, sottoscritto il 14 dicembre 2021, pari a 55 milioni di euro per il triennio 2022-2024, e gli stanziamenti dedicati al servizio civile “ambientale”, come da protocollo d'intesa sottoscritto insieme al Ministero della Transizione ecologica il 6 agosto 2021, pari a 10 milioni di euro per la prima annualità. (FSp)