“La risata, gesto sociale per eccellenza”: alla Casa della Carità corso sull’umorismo
Otto lezioni con l’autore Jacopo Cirillo e un e-book collettivo pubblicato da Il Saggiatore. "Fa entrare in una relazione positiva con l’altro". E con il contributo dei partecipanti si attiva il “corso sospeso”, donando un’iscrizione a una persona fragile ospite della fondazione
"Che cosa c'è da ridere. Teorie e tecniche della comicità” è il titolo del corso promosso dalla Biblioteca del Confine della Casa della Carità con l’autore, sceneggiatore e produttore Jacopo Cirillo e con la partecipazione della casa editrice Il Saggiatore. Otto incontri, da mercoledì 20 aprile alle ore 18.30, per capire il perché si ride e come si costruisce una battuta, ma anche come “usarne gli insegnamenti nella vita di tutti i giorni e nel rapporto con gli altri”.
La risata, infatti, sottolinea la Casa della Carità, è il “gesto sociale per eccellenza, perché fa entrare in una relazione positiva con l’altro” e l’obiettivo non è quello di formare dei comici, ma “mettere in risalto l’innata componente sociale e terapeutica della risata”. “Abbiamo pensato di promuovere questo corso alla Casa della Carità perché, come ha detto recentemente anche Papa Francesco, la risata è una medicina che porta alla gioia interiore. Lo sappiamo bene in una realtà sociale come la nostra, dove molte volte il sorriso è un modo per avviare una relazione di cura con i nostri ospiti, che spesso hanno alle spalle storie difficili. Ma credo che ognuno di noi sappia quanto, in alcuni momenti della vita, regalarci una risata con noi stessi e con gli altri sia di aiuto per relativizzare le cose che ci accadono”, spiega Cecilia Trotto, responsabile della Biblioteca del Confine della Casa della Carità.
Jacopo Cirillo è autore, sceneggiatore e produttore. Ha scritto il saggio "L'animale che ride" per HarperCollins e ha fondato Aguilar, la prima agenzia di management e produzione di stand up comedy in Italia, con cui ha prodotto i primi tre Netflix Comedy Special italiani. Non fa il comico. “In alcuni periodi e situazioni storiche particolarmente drammatiche e opprimenti, come quella che stiamo vivendo, ridere sembra fuori luogo. C'è la guerra, non c'è niente da ridere. – spiega - E invece è proprio questo il momento in cui c'è più bisogno di utilizzare l'umorismo, di disinnescare, almeno per un momento, le nostre paure più recondite. La comicità è la cosa più naturale, e più umana, che possiamo mettere in atto per (fingere di) soffrire un poco di meno”.
Alla fine del ciclo di lezioni si arriverà alla creazione di un e-book collettivo, che sarà pubblicato da Il Saggiatore.
Ai partecipanti è richiesto un contributo di 150 euro, sotto forma di donazione alla Casa della Carità, che oltre a sostenere le spese del corso, permetterà di realizzare la formula “corso sospeso”, donando un’iscrizione a una persona fragile ospite della Fondazione.