La nuova vita di Portobello
La forza di un programma ancora ben impresso nell’immaginario collettivo dei telespettatori, sebbene siano passati molti lustri da quando fu proposto dalla Rai.
Reduce da una buona annata alla guida dell’ormai consolidato “La prova del cuoco”, Antonella Clerici ha confermato le indiscrezioni che la vogliono alla guida del revival di “Portobello”, storica trasmissione del passato a cui è indissolubilmente legato il nome – e il ricordo – di Enzo Tortora.
Molta emozione e altrettanto orgoglio nelle parole con cui la stessa presentatrice definisce la sua nuova avventura televisiva in fase di incubazione: “Avrò a che fare con i pappagalli e faremo la trasmissione del grandissimo Tortora negli studi di Milano, da cui andava in onda originariamente. È un’eredità pesante perché per me lui era un uomo straordinario e un conduttore unico, diverso da me e proprio per questo mi piace l’idea di potermi misurare con una trasmissione che ha fatto la storia della tv e da cui molti hanno imparato”.
La lunga citazione evidenzia, oltre all’entusiasmo della diretta interessata, le caratteristiche peculiari di un programma ancora ben impresso nell’immaginario collettivo dei telespettatori, sebbene siano passati molti lustri da quando fu proposto dalla Rai. La prima puntata andò in onda il 27 maggio 1977 con la conduzione di Enzo Tortora, giornalista prima ancora che presentatore. Esempio di una televisione al contempo popolare e d’autore, “Portobello” portò per la prima volta le storie della gente comune sul piccolo schermo e ispirando più o meno direttamente molta programmazione degli anni successivi.
Scritto da Tortora con la sorella Anna e il pubblicitario Angelo Citterio, il format prendeva il nome da Portobello Road, una strada di Londra celebre per il suo mercato dell’antiquariato, e proponeva le più utili o curiose invenzioni dei semplici cittadini, oltre a un mercatino per scambiare oggetti insoliti o rivoluzionari, cercare persone scomparse (rubrica “Dove sei?”, antesignana del contemporaneo “Chi l’ha visto?”) e trovare l’anima gemella (“Fiori d’arancio”). In onda su Rai2 nella prima serata del venerdì, “Portobello” andò in onda per 6 anni – fino al giugno 1983, quando Tortora fu arrestato nell’ambito di un’indagine anti-camorra in cui era stato coinvolto – raggiungendo punte di 27 milioni di spettatori. Quando il conduttore, pienamente scagionato da tutte le accuse, finalmente il 20 febbraio 1987 si ripresentò emozionatissimo ai suoi spettatori pronunciando la famosa frase “Dove eravamo rimasti?”, il panorama televisivo era profondamente mutato e la proposta non ebbe il seguito ottenuto in precedenza.
Chissà se e quanto la versione affidata alla Clerici saprà rinverdire i fasti di quarant’anni fa. Chissà se ci sarà ancora un pappagallo poco disposto a ripetere “Portobello” per la gioia dei concorrenti e dei telespettatori. Chissà se sarà rispolverato il tormentone “Big Ben ha detto stop” per sancire la chiusura delle contrattazioni. E chissà se, a distanza di tanto tempo e in un palinsesto infinitamente più denso e variegato di quello di allora, il programma saprà ancora conquistare la maggioranza del pubblico televisivo.
Marco Deriu