La chemio, da sola, non basta
Si terrà giovedì prossimo, 22 febbraio, il convegno organizzato dall'associazione "Volontà di Vivere" per fare il punto sulle nuove frontiere della ricerca scientifica in fatto di terapie oncologiche - in particolare la terapia genetica e l'immunoterapia - senza trascurare i bisogni dei pazienti che vanno al di là dell'aspetto farmacologico e chirurgico della malattia.
Guardare al di là è una delle cose che si imparano a fare quando qualcosa di inaspettato, come una malattia oncologica, ti cambia improvvisamente la prospettiva. Si guarda al di là di una terapia, con le nuove soluzioni che la ricerca scientifica può offrire, e al di là della malattia intesa come un dato oggettivo, per considerarla come un’esperienza soggettiva e personale. “Oltre la chemio. Novità scientifiche e sfide etiche nella cura del cancro” è il titolo del convegno organizzato dall’associazione Volontà di vivere in collaborazione con il Csv di Padova, che si terrà giovedì 22 febbraio dalle 15 alle 18.30 in sala Anziani a Palazzo Moroni.
L’obiettivo è da una parte quello di offrire una panoramica aggiornata e chiara sullo stato delle cure e della ricerca per le malattie oncologiche, dall’altro sensibilizzare il mondo medico-scientifico sui nuovi bisogni dei pazienti. Il titolo esprime bene i due aspetti che le organizzatrici hanno inteso sottolineare: la malattia come dato scientifico e come esperienza umana. Nella convinzione che per prendersi cura delle persone ammalate di cancro, cercando soluzioni più mirate e meno devastanti, sia certo necessario prendere in considerazione l’aspetto scientifico, senza però trascurare le conseguenze sociali, umane e anche spirituali della malattia sulle persone. L’associazione Volontà di vivere conosce bene questa duplicità di approccio alla malattia e nel suo convegno annuale ha scelto di tenere insieme i due aspetti. Il programma è stato stilato grazie al prezioso contributo dei componenti del comitato scientifico: Pierfranco Conte, direttore di Oncologica medica 2 allo Iov, Vittorina Zagonel, direttore di Oncologia medica 1 sempre allo Iov, ed Evelino Trevisan, psiconcologo e psicoterapeuta.
I lavori saranno introdotti dalla presidente dell’associazione Volontà di vivere Anna Donegà. Dopo i saluti dell’assessore al sociale del comune di Padova, del presidente del Csv Emanuele Alecci, del direttore dell’Ulss 6 Euganea Domenico Scibetta e del dirigente generale dello Iov Patrizia Simionato, prenderanno la parola i medici che stanno sviluppando nuove cure innovative. Giuseppe Opocher, che come direttore scientifico dello Iov ha portato l’istituto di via Gattamelata ai vertici nazionali per produttività scientifica, dando un impulso decisivo alle infrastrutture per la ricerca e fondando l’Unità per i tumori ereditari e endocrinologia oncologica, interverrà sull’analisi del genoma per valutare la predisposizione ad alcuni tumori ereditari e la personalizzazione delle cure. Michele Maio, direttore del Centro di immuno-oncologia (il primo in Europa) e dell’Unità operativa complessa di immunoterapia oncologica dell’Azienda ospedaliera universitaria senese, farà il punto della situazione sull’immunoterapia, considerata la “quarta via” della lotta al cancro. Interverrà quindi Pierfranco Conte con un video nel quale approfondirà l’importanza di un coinvolgimento positivo dei pazienti nelle cure sperimentali e nella ricerca clinica. In questa prima sessione sarà affrontato anche il tema del coinvolgimento del paziente nella sperimentazione, con l’obiettivo di farne parte attiva e non un soggetto passivo. Ne parlerà il moderatore Enrico Furlan, filosofo morale e bioeticista dell’Università di Padova, con un esame delle prospettive delle nuove scoperte scientifiche dal punto di vista etico.
Il tema sarà ripreso nella seconda parte, dedicata ai bisogni dei pazienti, al di là di quelli farmacologici e chirurgici. Bisogni che vanno messi al centro dell’attenzione, anche per permettere alle terapie di funzionare nel modo migliore. A introdurre la sessione sarà Vittorina Zagonel, con un intervento sulle più recenti innovazioni terapeutiche e su cosa essere comportino per il paziente, il medico e l’organizzazione. Adriano Fornasiero, direttore di Oncologia all’ospedale di Piove di Sacco, parlerà quindi del rapporto tra le nuove terapie e la sfida dell’umanizzazione, seguito dallo psicologo e psicoterapeuta Evelino Trevisan, che spiegherà quale dovrebbe essere l’atteggiamento positivo del paziente davanti al medico e alle cure. Saranno quindi proiettate alcune testimonianze di donne che si sono sottoposte a terapie sperimentali. I relatori rimarranno a disposizione per rispondere alle domande del pubblico, quindi le conclusioni saranno tratte dalla presidente Donegà.
Fare il punto sulle nuove prospettive in fatto di terapie oncologiche è fondamentale in un momento in cui il progresso scientifico, proprio grazie alla diagnosi precoce e a terapie più mirate, ha permesso percentuali di guarigione molto alte. Garantire un’informazione comprensibile, chiara e veritiera è, per l’associazione Volontà di vivere, alla base anche del rapporto di fiducia medico-paziente e quindi di ogni efficace percorso di cura o strategia di prevenzione.