L'Europa chiede acqua più pulita, gli stati sono in ritardo
L’acqua dolce, risorsa indispensabile e non rinnovabile, è a rischio anche in Europa. Secondo gli ultimi dati, infatti, il 60% di fiumi, ruscelli, laghi e zone umide europee non è in buona salute e questo nonostante l’Eu sia dotata di una forte normativa sull’acqua. Nell’ultimo report pubblicato a fine febbraio, la Commissione Europea denuncia gravi mancanze nell’applicazione della Direttiva europea Acque (2000/60/CE): gli Stati Membri non sono sulla buona strada per conseguire, entro il 2027, l’obiettivo del “buono stato ecologico”, previsto dalla normativa comunitaria per i fiumi, i laghi, le zone umide, i corsi d’acqua, le acque sotterranee e le acque di transizione e costiere.
Nel report vengono presi in considerazione i Piani di gestione di bacino 2015-2021, vale a dire lo strumento più efficace per il miglioramento degli ecosistemi acquatici e per garantire un uso sostenibile delle acque dolci europee. Dalla valutazione sui singoli Piani, la Commissione Europea ha definito delle raccomandazioni per gli stati membri in cui chiede di migliorare la gestione delle acque e rileva come sia urgente un cambiamento significativo nel modo con cui i Paesi affrontano i principali fattori di pressione sulle...