Interrotto lo sbarco della Geo Barents, sei migranti si gettano in mare
La nave viaggiava inizialmente con 571 persone soccorse in sette diversi episodi Sar. Nel pomeriggio di giovedì solo una parte dei naufraghi sono scesi, altri 283 attendono ancora sul ponte della nave. Oim: “Le persone hanno bisogno urgente di assistenza, devono sbarcare quanto prima”
Sei migranti, salvati dalla Geo Barents, si sono gettati in mare questa mattina dal ponte della nave umanitaria di Medici senza frontiere, dopo aver atteso per 11 giorni di toccare terra. Ieri, dopo l’assegnazione del porto di Augusta, le autorità italiane hanno interrotto lo sbarco a metà, senza spiegazioni. La nave viaggiava inizialmente con 571 persone soccorse in sette diversi episodi Sar. Nel pomeriggio di giovedì solo una parte dei naufraghi sono scesi, altri 283 attendono ancora sul ponte della nave. Con tutta probabilità le operazioni riprenderanno domani mattina. Intanto però un gruppo di migranti, per protesta, si è tuffato in mare tentando di raggiungere la costa a nuoto.
6 survivors jumped off #GeoBarents this morning out of desperation after the 11 days of unjustifiable waiting since the first rescue. Yesterday, the Italian authorities halted the disembarkation half way through without explanation. @Viminale @guardiacostiera pic.twitter.com/MmRyZRtTE2
— MSF Sea (@MSF_Sea) 6 survivors jumped off #GeoBarents this morning out of desperation after the 11 days of unjustifiable waiting since the first rescue. Yesterday, the Italian authorities halted the disembarkation half way through without explanation. @Viminale @guardiacostiera pic.twitter.com/MmRyZRtTE2
Tra le persone salvate in molti riportano segni di abusi e torture subiti nei centri di detenzione libici. “E’ stato interrotto lo sbarco della Geo Barents, che ha dovuto lasciare Augusta - sottolinea in un tweet il portavoce di Oim, Flavio Di Giacomo -. Purtroppo a bordo ci sono ancora persone che hanno urgente bisogno di assistenza, tra cui dei casi di migranti che hanno gli arti fratturati e dovrebbero quindi sbarcare quanto prima”.
“Siamo stati inviati all’ancora senza nessuna spiegazione, è stato molto difficile spiegare alle persone la situazione in cui ci troviamo - sottolinea il capo missione della Geo Barents, Juan Matias Jil -. Solo stamattina ci hanno detto che lo sbarco continuerà domani. Gestire questa incertezza è molto difficile, le persone sono disperate dopo undici giorni. Le persone che si sono gettate a mare sono state riportate a bordo, ma tutti sono esausti”.