Inclusione sociale, l’evoluzione del carretto siciliano in ottica futuristica

Parte in Sicilia il progetto Trinacria Bike Wagon sostenuto da Fondazione con il Sud. L’obiettivo è accompagnare giovani, adulti, persone in condizioni di svantaggio verso la creazione di una piccola impresa

Inclusione sociale, l’evoluzione del carretto siciliano in ottica futuristica

L’evoluzione del carretto siciliano in ottica futuristica grazie al  progetto  Trinacria Bike Wagon finanziato da Fondazione con il Sud. Nei giorni scorsi, con tre giorni di workshop ed una mostra, si è voluto raccontare questo oggetto storico tradizionale con le sue possibili  trasformazioni e applicazioni in una città in continua trasformazione. Oltre alle diverse maestranze sono stati coinvolti diversi giovani con situazioni di fragilità sociale: persone del circuito penale, giovani a rischio dispersione scolastica, persone migranti e richiedenti asilo.

Il 16 ottobre, scorso, per l'occasione, nei locali dell’Accademia di Belle Arti dei Cantieri Culturali di Palermo, è stata presentata un’installazione nella quale convergono i risultati della ricerca e delle sperimentazioni sino  adesso sviluppate - a cura dell’associazione Sguardi Urbani - accompagnate dagli elaborati  realizzati dagli allievi del corso, dagli artigiani e artisti coinvolti nel progetto.

L’istallazione sarà fruibile fino al 23 ottobre, dalle 18 in poi, presso l’ex cucina di Cre.Zi Plus ai Cantieri Culturali alla Zisa. Il workshop è stato un momento di indagine e confronto interattivo a più voci, finalizzato a restituire possibili soluzioni su tre  aree specifiche: gioco, food e abitare la prossimità, curato dai Agnese Giglia, docente ordinario  di Design presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo.

Inoltre, l'evento è stato coordinato da Luca Fois (docente del Polidesign di Milano) e  tenuto da un collettivo creativo composto da aziende e designers di rilievo internazionale con supporto del coordinamento dei tutor e la supervisione di Giorgia Turchetto come tutor e facilitatrice.

Trinacria Bike Wagon è un progetto triennale che ha come obiettivo da una parte la valorizzazione delle  maestranze e dei mestieri tradizionali mentre dall’altra vuole offrire una interpretazione in chiave contemporanea della tradizione del carretto siciliano, con l'applicazione dei saperi digitali legati al mondo dell’artigianato in modo da creare un nuovo immaginario attraverso il processo progettuale legato al product service system design.

Le due macro aree del progetto Trinacria Bike Wagon, una relativa alla formazione di nuovi  artigiani tradizionali e digitali con tutor Michele Ducato, Emanuele Gizzi, Francesca Pipi e Daniele Crisci e l’altra, relativa alla formazione della startup con tutor Agnese Giglia, Delia Di Bona, Monica Guizzardi e Francesco Belvisi, sono stati di supporto ai docenti, ai tutor e agli studenti  del workshop, in base alla propria struttura professionale e al percorso formativo.

Sono stati, infatti, tre i tavoli di progetto in cui si sono suddivisi i partecipanti (15 per ogni tavolo  tematico): uno dedicato al Food design e heritage innovation, un altro dedicato al Gioco (Toy  Design for User) e infine uno che ha affrontato il tema dell’abitare la prossimità (Design per il sociale  tra prossimità di quartiere e mobilità sostenibile).

"Il workshop  ha offerto ai partecipanti - ha detto Monica Guzzardi, responsabile della comunicazione - la possibilità di sviluppare una visione olistica ed integrata della  progettazione attraverso un percorso interdisciplinare svolto in un contesto multiculturale, mettendo in atto un metodo progettuale, capace di individuare opportunità e sviluppare soluzioni creative secondo una metodologia che spazia dalla ricerca etnografica al posizionamento  strategico, lavorando in team multidisciplinari e potenziando le proprie capacità di auto  imprenditorialità". "La cosa importante è che, oltre agli artigiani - continua -, hanno collaborato soprattutto diversi giovani - che provengono da percorsi di fragilità sociale - nell'acquisizione di competenze legate agli antichi mestieri. Fra questi, abbiamo ragazzi del circuito penale, giovani delle periferie in dispersione scolastica, persone migranti e richiedenti asilo".

"Stiamo lavorando ad un prodotto che diventi funzionale a uno o più servizi. In particolare, si tratta di un vero e proprio laboratorio di co-progettazione che vede coinvolte aziende,  designers e studenti impegnati - continua Agnese Giglia - ad apprendere un metodo efficace per pensare o ripensare  prodotti e servizi che possano soddisfare i bisogni dei clienti e venire incontro ai profondi  cambiamenti della società e del mercato che derivano dalle sempre più urgenti istanze ambientali e sociali, dai  processi di globalizzazione e dalla competizione crescente in un mercato ampio e interconnesso,  dalle nuove tecnologie, dall'emergere di nuovi modi di vivere e paradigmi di consumo che  richiedono ai designer una rinnovata capacità di pensare, creare ed offrire soluzioni complesse". "A partecipare sono state 70 persone che, divise in gruppi - aggiunge - per le tre proposte  hanno prodotto degli elaborati. Questo è solo l'inizio di un percorso che vedrà altri due workshop che daranno sempre più forma al progetto. La conclusione del progetto vedrà, infine, la vera e propria nascita di una azienda di produzione di un neo-carretto siciliano che si presenterà al mercato rapportandosi ai bisogni principali  della società".

Il progetto Trinacria Bike Wagon è realizzato dall’associazione Lisca Bianca con il contributo di  Fondazione CON IL SUD, associazione Osservatorio Mestieri d'Arte – Oma, con la partnership di:  Sguardi Urbani, Tan Panormi, YAM s.r.l., Centro Studi Opera Don Calabria e della Regione Sicilia. Il workshop è realizzato, inoltre, con la parternship di: Accademia di Belle Arti di Palermo, Accademia di  Belle Arti di Catania, Distretto del Fashion Mythos e Confartigianato.

Serena Termini

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)