Il gigante buono. Francesco Tornello, che tutti chiamavano affettuosamente Ciccio, se n’è andato a 45 anni
Alla notizia della sua morte Ig è stato letteralmente sommerso da un’incredibile onda di bene e di bellezza: tra aneddoti e ricordi, hanno tratteggiato il volto di un uomo semplicemente buono

“L’ultimo video che ho di te non poteva che essere con la tua piccola griglia, le tue grandi mani nere, sporche di carbone, e quello… l’amore che ci mettevi nell’organizzare le nostre serate”. La notizia arriva giovedì 28 novembre, quando ancora non è sorto il sole. Arriva su Ig, in una storia di Thomas Lucaccini (in arte clown Wondy), sulle note tristi e malinconiche di “T’amo” di Mahmood (2021). “Non potho reposare amore ‘e coro/ Pensendte a tie so donzi momentu/ T’assicuro che a tie solu bramo/ Ca t’amo forte e t’amo, t’amo e t’amo”.
Francesco Tornello, che tutti chiamavano affettuosamente Ciccio, se n’è andato a 45 anni. Il tumore, con il quale da qualche anno aveva trovato il modo di convivere, lo ha colpito all’improvviso con una zampata che nel giro di pochi giorni lo ha messo al tappeto. Lui, gigante dalle braccia possenti e dalle mani grandi. Lui, uomo dal cuore ancora più grande delle sue mani.
Qualcuno se lo ricorderà sicuramente per le partecipazioni a trasmissioni tv come “La sai l’ultima?” o nei film di Pieraccioni. Ma Ciccio Tornello era molto di più di un apprezzato attore. A tratteggiare il profilo di questo “gigante buono” sono i tanti ragazzi che con lui hanno trascorso le estati al Tanka, villaggio turistico di Villasimius in Sardegna, dove Ciccio Tornello è stato per vent’anni prima animatore e poi capo villaggio. “Il” capo villaggio, come hanno raccontato centinaia di persone sui social. Alla notizia della sua morte Ig è stato letteralmente sommerso da un’incredibile onda di bene e di bellezza che lascia senza fiato. Da nord a sud Italia, sono arrivati post e stories che, tra aneddoti e ricordi, hanno tratteggiato il volto di un uomo semplicemente buono. Tanto buono.
Migliaia i like al post dei joyner di Samarcanda, l’azienda che gestisce l’animazione in molti villaggi turistici, per la quale Ciccio Tornello lavorava da 22 anni. “Sei sempre stato in prima linea, sia quando c’era da lavorare che da divertirsi. Per tutta la tua vita hai saputo guidare ed essere un esempio per ragazzi e adulti, trascinandoci tutti con te. Sei stato un padre, amico e, a volte, anche psicologo per chi ti circondava – scrivono –. Avevi sempre una parola buona per tutti, un consiglio saggio, ed eri un punto di riferimento per tanti. Sei stato un vero “gigante buono”, sempre pronto ad aiutare e supportare incondizionatamente. Mai un lamento, mai un pensiero brutto o sconforto. Solo qualche schiaffo sulla spalla (alcuni di noi sentono ancora il rumore), quel gesto semplice e doloroso che sapeva incoraggiare e far sentire che c’eri, sempre”.
“Sei stato uno dei migliori e più stimati Capo Villaggio che Samarcanda abbia mai avuto – scrivono nel post che pubblicano insieme a un video in cui si racconta la quotidianità di Ciccio Tornello al Tanka –. Una calamita per le persone, che, dopo averti conosciuto, non potevano fare a meno di apprezzare il tuo modo di essere, di dirigere e di risolvere i problemi, con quella calma e forza che ti contraddistinguevano”. Le immagini di Ciccio Tornello scorrono sulle note de “Il filo rosso” di Alfa. “E sappiamo entrambi/ che c’è/ un filo rosso che ci unisce/ che non si vede si capisce”.
“Se ne è andata un’istituzione, una di quelle persone a cui bisognerà dedicare una via, un teatro, una piazza – scrive Edoardo Mazzoni su Ig –. Oggi se ne va l’animo gentile, quello raro, quello vero, oggi se ne va un amico. Mi ha fatto passare due delle estati più belle della mia vita, specialmente la prima dove mi ha insegnato tantissime cose, mi ha consolato, mi ha dato i ceffoni sulla spalla quando me li meritavo, ci siamo divertiti. È stato sempre uno di poche parole ma ha saputo ascoltarmi ed esserci sempre”. Nella foto del post si vedono lui, Ciccio Tornello e Fabrizio Urbani. “Quanti scherzi gli abbiamo fatto in quegli anni con Fabrizio – ricorda al Sir Mazzoni, che di quegli scherzi ha anche pubblicato un video su Ig –. Ciccio Tornello era una persona che cercava sempre il buono in ogni persona e che si prendeva cura di ciascuno di noi animatori come un padre. Tanti sono gli aneddoti e i ricordi. Uno dei tanti: non fumava, ma aveva sempre un pacchetto di sigarette da offrire a qualcuno di noi, quando vedeva che andava consolato o incoraggiato. Il Tanka è un villaggio che ospita 1.500 persone, che cambiano ogni settimana. Lui al Tanka era un’istituzione, ci ha lavorato per vent’anni e negli unici due anni in cui è stato in un villaggio diverso, ha sofferto perché voleva tornare al Tanka. C’era per tutti, non solo per noi animatori. Era un gigante buono, un angelo vero. E ora, da lassù, se lo sono ripreso”. “Lassù”, dove vive Maria, presenza costante in ogni cosa che Ciccio Tornello faceva. “W Maria”, il suo motto che ha invaso i social e che ha riempito, sabato scorso, Grammichele, cittadina in provincia di Catania, dove Ciccio Tornello è nato e cresciuto e dove per lui è stato proclamato il lutto cittadino. La chiesa madre non ce l’ha fatta a contenere le migliaia di persone arrivate per dargli l’ultimo saluto. E così la grande piazza esagonale, al centro della cittadina siciliana, si è riempita di persone, amici, conoscenti. “Era un uomo profondamente umano – ha ricordato il parroco Giuseppe Casanova – entrava in relazione con tutti, amava tessere con tutti rapporti sereni e cordiali. Era un uomo di grande spiritualità. Un dono grande questo per un uomo che ha fondato e guidato l’associazione dei santi devoti che dal 2001 organizza le processioni dell’Immacolata e dei santi patroni Michele e Caterina. Un uomo con un profondo senso di Dio e di servizio alla Chiesa. Un uomo che si è impegnato seriamente nella testimonianza cristiana”. Una testimonianza che non era solo a parole, ma si traduceva nei fatti, come ha ricordato la sorella Marilena, al termine dei funerali. “Ricordo quando tornasti dal viaggio in Madagascar con la valigia vuota e addosso solo un paio di jeans e la maglietta. Quando mamma gli chiese che fine avevano fatto i tuoi vestiti, tu le avevi risposto che avevi lasciato tutto ai bambini, che non avevano niente. Pensavi sempre prima agli altri e poi a te”. Lo aveva fatto anche qualche mese fa, quando aveva lasciato il Tanka alla fine della sua 20.ma stagione. E lo aveva raccontato su Ig, in un post dove comparivano l’immagine di Maria e quella di alcuni scatoloni. “Mancano due mesi all’Immacolata – scriveva il 9 ottobre scorso –. Prepariamo una meravigliosa festa alla gran Patrona di Grammichele. Oggi dal Tanka partono sette pacchi pieni di “Gioia”. Sono destinati a dei centri che seguono bambini meno fortunati, realtà che hanno bisogno di aiuto per far felici questi bambini”. Sapeva di non stare bene, ma aveva deciso di vivere, cercando il bene fino all’ultimo. “Il bene trionfa sempre sul male sempre – scriveva –. Grazie a tutti coloro che dedicano la vita per gli altri”. Quando sabato il feretro di Ciccio Tornello è uscito dalla chiesa portato a spalla dai ragazzi della “sua” associazione, i bambini hanno intonato il Regina Coeli. E tanti palloncini bianchi si sono levati in cielo. Proprio come a Ferragosto sulla spiaggia del Tanka. Spazio, quindi, alle note di “Cuore e vento” dei Modà che hanno letteralmente cullato il feretro, così come avviene per le vare nelle processioni dei santi patroni. E quando una colomba bianca si è posata sulla bara molti hanno rivisto Ciccio Tornello tenere in mano una colomba durante una delle tante processioni.
A fine stagione, – come si può vedere in un video pubblicato su Ig da Fabrizio Urbani – gli animatori del Tanka univano le loro braccia per sollevare in aria e fare festa a Ciccio Tornello, il loro capo villaggio. Lo stesso gesto lo hanno ripetuto sabato i suoi ragazzi con il suo feretro in mezzo a una folla che lo salutava gridando a gran voce “W Maria!”.
“Che Dio possa darti più forza di quella che hai – ha scritto Mazzoni in una storia Ig l’ultima sera di vita di Ciccio Tornello – che la Madonna possa tenerti per mano e che tutti i santi possano stringersi intorno a te per farti tornare a splendere. Non sono mai stato molto religioso, ma dato che tu sei molto devoto, lo farò per te. Io non smetto di sperare”. Sicuramente non come ce lo si sarebbe aspettato, ma a vedere l’ondata di bene che la morte di Ciccio Tornello ha generato, possiamo dire che questa preghiera è stata ascoltata. W Maria!