Girastorie, un laboratorio di narrazione a distanza per i ragazzi fuori famiglia

Due isole, un uccello magico, 40 personaggi con cui costruire storie: sono questi gli elementi del laboratori di narrazione ideato in Emilia-Romagna da Elena Buccoliero. Al laboratorio creativo hanno aderito 6 comunità educative, 1 comunità madre-bambino e 2 comunità familiari

Girastorie, un laboratorio di narrazione a distanza per i ragazzi fuori famiglia

Un modo per sostenere bambini e adolescenti fuori famiglia in questo tempo sospeso. Girastorie nasce anni fa dalla mente di Elena Buccoliero, direttrice della Fondazione emiliano-romagnola per le vittime di reati e, fino a pochi mesi, Giudice onorario del Tribunale dei Minorenni di Bologna. Ma da qualche settimana a questa parte, Girastorie sta scoprendo una nuova vita: nato come laboratorio di narrazione a distanza per studenti o gruppi di adulti in difficoltà, in questa sua nuova ‘versione’ si rivolge a tutti i minori fuori famiglia. “Spolverato il metodo e ricreati interamente i contenuti, il progetto è stato proposto dalla Regione Emilia-Romagna alle strutture per minori”, spiega Buccoliero. Hanno aderito 6 comunità educative, 1 comunità madre-bambino e 2 comunità familiari con sedi nelle province di Piacenza, Forlì, Parma e Ferrara. L’esperienza è cominciata a inizio aprile: “Lo scopo è sostenere e fare compagnia ai ragazzi e agli adulti – educatori, adulti accoglienti – in periodo di pandemia con uno strumento, quello narrativo, che permette a ciascuno di esprimersi e allena il gruppo ad accogliersi, ad ascoltarsi. E poiché ogni storia sarà pensata, scritta e disegnata da diversi narratori, sarà anche un modo per intrecciare relazioni con coetanei di altre città, per viaggiare con la fantasia mentre si è costretti a rimanere fermi”.

All’inizio, le presentazioni: ciascun gruppo è stato invitato a farlo per iscritto o con un disegno per comunicare agli altri quello che desiderava far conoscere di sé. “Ecco la prima meraviglia: ragazzi che hanno scelto nomi di fantasia, altri che si sono sbizzarriti con la grafica accompagnata da didascalie essenziali sulle proprie preferenze e attività, altri ancora che hanno voluto raccontarsi in modo più esteso, con un linguaggio ricco, immediato e sincero.”. La settimana successiva è stata dedicata ad esplorare alcuni elementi comuni a tutti i narratori: l’ambientazione e l’elemento magico. Punti fermi delle narrazioni: due isole a forma di stella in mezzo al mare, Mizar e Alcor, e un uccello misterioso, la Copranica. “I partecipanti hanno presentato uccelli di tutte le dimensioni e di tutti i colori, mappe e descrizioni accurate delle isole, disegni estremamente espressivi e invenzioni divertenti. Un patrimonio comune per tutti i gruppi, che potranno prendere spunto gli uni dagli altri perché niente si ruba ma tutto si trasforma. Ora che i luoghi sono più conosciuti e anche la Copranica si è mostrata in molti modi, i narratori hanno ricevuto un repertorio di 40 personaggi, ognuno con un nome e un profilo”. Ci sono uomini e donne che vivono soli ma anche nuclei familiari, uniti o divisi. Ci sono adolescenti che sognano l’amore e altri proiettati sulla bellezza e il successo; una ragazzina fissata con la dieta e un dj corteggiato da tutte; un ragazzo pieno di brufoli e un hikikomori chiuso in casa da anni. E tra gli adulti, un famiglia accogliente e un’altra divisa, un poliziotto balbuziente e un fruttivendolo chiacchierone, un artista di strada e una giovane mamma sola. “Ci sono quelli che fanno rispettare le regole e quelli che le trasgrediscono, alcuni con un mestiere molto tradizionale e altri che s’inventano la vita giorno per giorno, persone che custodiscono segreti e altre che, chissà come, dicono di esserne a conoscenza”.

In questi giorni i ragazzi scelgono in via definitiva se partecipare singolarmente o insieme. A seconda di ciò che amano di più e di come interpreteranno i personaggi, potranno imbastire un giallo o una storia d’amore, una fiaba o un’avventura, un thriller o un fantasy. “Con parole e colori, in questi giorni ogni narratore inizia una trama sapendo che sarà portata avanti da altri, poi altri e altri ancora, con un ritmo settimanale moltiplicato per quattro, cosicché ogni storia sarà davvero il frutto di un impegno condiviso. E io credo risulterà divertente e pieno di sorprese vedere come prosegue ciò che si era pensato in principio”.

Al termine la raccolta di racconti rimarrà nei siti delle strutture e della Regione per essere scaricata gratuitamente da chi vorrà, ma si potranno pensare anche ulteriori sviluppi: “Sappiamo già che alcuni attori teatrali – Fabio Mangolini di Ferrara, la compagnia del Teatro dell’Argine di San Lazzaro di Savena – entreranno in gioco in un secondo momento, quando ogni storia potrà essere letta ad alta voce e trasformarsi, chissà, in un piccolo video illustrato dagli autori, o in un e-book rappresentativo di Girastorie. Nessuno di noi sa come l’esperienza potrà evolversi, né è certo che la narrazione venga vissuta con piacere da tutti i bambini e gli adolescenti o che tutti i racconti iniziati giungeranno al termine. Come spesso accade nei progetti educativi il percorso è più importante della meta, anche se la meta è essenziale per mettersi in viaggio. Non resta che continuare a camminare”.

Ambra Notari

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)