Giornata giustizia sociale, "senza non vi è comunità"
Paradiso, presidente Assistenti sociali Lazio: "Serve l’impegno di tutti affinché i diritti non siano entità astratte, ma ogni cittadino possa farli valere e possa goderne in pieno"
“La Giornata mondiale della giustizia sociale impegna le coscienze di singoli, di gruppi organizzati e di istituzioni chiamandoli a compiere ogni sforzo perché maturino e si affermino i valori di dignità e di uguaglianza delle persone. Senza giustizia sociale non vi è comunità, non vi è convivenza civile, non vi è sviluppo; non vi sono né inclusione, né parità di genere”. E’ il commento si Laura Paradiso, presidente del Consiglio regionale del Lazio dell’Ordine degli Assistenti sociali alla vigilia della Giornata, che si celebra il 20 febbraio.
“Serve l’impegno di tutti affinché i diritti non siano entità astratte, ma ogni cittadino possa farli valere e possa goderne in pieno. – prosegue - Combattere le esclusioni, consentire il pieno sviluppo delle personalità di ogni uomo e di ogni donna, organizzare società e gruppi sempre più inclusivi, attivare meccanismi istituzionali in grado di offrire risposte concrete e fruibili a tutti i cittadini”. Per Paradiso “serve agire subito. All’orizzonte si intravvedono nuovi rischi sociali che vanno affrontati con urgenza: non autosufficienza, precarietà lavorativa e bassi salari, disagio dovuto alla solitudine, problemi di salute mentale, effetti dell’inquinamento e del degrado ambientale, marginalizzazione, nuove povertà, abbandono scolastico, accoglienza e immigrazione”.
“L’aumento della povertà - spiega - ha accentuato una delle caratteristiche storiche più negative del nostro sistema di welfare: la prevalenza della spesa in denaro - i bonus, i famigerati bonus come da più parti vengono definiti - su quella in servizi. Non si nota ancora, purtroppo, una significativa inversione di tendenza. La Giustizia sociale è, per noi assistenti sociali, la quotidianità. La nostra ambizione è che non sia solo la nostra quotidianità ma che essa permei le coscienze e gli atti di quanti hanno la responsabilità di guidare e di fare scelte per il nostro Paese. Non pretendiamo tutto e subito. Ma esigiamo - sì, esigiamo - che questi temi non solo arrivino sui tavoli della politica. Ma che la politica se ne faccia carico in maniera strutturale e risolutiva.
Mai come quando si affrontano temi che riguardano la giustizia sociale è d’obbligo affermare che non esistono soluzioni semplici a problemi complessi. Ma per questi temi non è più il tempo dell’attesa, né delle discussioni. E’ ormai il tempo del fare. E noi ci siamo” - conclude la Presidente degli Assistenti sociali del Lazio”.