Formiche laboriose e solidali. Dalla penna di Fabio Vettori il progetto #distantimauniti, all'asta le famose formiche tuttofare
Un messaggio di speranza che diventa una forma concreta di solidarietà: i proventi dell’asta di beneficenza online saranno devoluti alla Croce Rossa Italiana.
In tempo di pandemia, anche le Formiche hanno messo la mascherina, come tutti d’altronde, e hanno deciso di fare la loro parte. Ogni giorno, fin dai primi di marzo, hanno iniziato a uscire ordinatamente a decine, in fila indiana, una dopo l’altra, dalla penna del loro “papà”, l’artista trentino Fabio Vettori, confinato in casa come milioni di italiani. Lo hanno fatto per regalare speranza e infondere coraggio in un periodo tutt’altro che semplice.
In poco meno di due mesi hanno letteralmente popolato oltre cento tavole, inondandole di vita e dei colori presi in prestito da uno dei tanti arcobaleni appesi ai balconi e alle finestre delle nostre case.
“Dalla sera alla mattina, come tutti d’altronde, mi sono ritrovato chiuso in casa, aggredito da notizie terribili che mi arrivavano attraverso i mezzi di comunicazione – racconta Vettori -. Tutti gli impegni che avevo in agenda sono saltati ed ho avuto tempo per disegnare”. Il mondo delle Formiche di Fabio Vettori si è in un primo momento rimboccato le maniche per spiegare le regole di comportamento in tempo di Covid-19. “È nato il progetto #distantimauniti, in cui le Formiche ricordano ciò che è necessario fare in questo periodo per ridurre al minimo il rischio di contagio – prosegue l’artista trentino -. Un progetto che è piaciuto molto, tanto che dopo la versione in italiano mi è stato chiesto di proporre il manifesto anche in altre lingue”. Oggi #distantimauniti è disponibile in oltre 40 lingue e 50 dialetti ed è scaricabile gratuitamente dal sito www.fabiovettori.com.
E poi sono arrivati i disegni, che sono diventati un appuntamento quotidiano sui social dell’artista trentino. “Le Formiche, per loro natura, sono laboriose e solidali – racconta Vettori – e per questo sono scese in campo”. E così, col patrono s. Alessandro, hanno vegliato la martoriata Bergamo mentre a Brescia si sono messe a scacciare il virus insieme al leone, simbolo della città. Hanno fatto tappa a Lodi e Codogno, Belluno, Genova, Venezia, Padova e Milano. Dalle città alle regioni: dalla Lombardia alle Marche, dal Piemonte alla Liguria, dall’Umbria alla Toscana. Quando il virus ha iniziato a manifestare i suoi tragici effetti anche in altri Paesi, le Formiche non hanno esitato un solo istante. Hanno fatto le valigie e, preso il loro speciale passaporto, sono andate a portare un messaggio di speranza nelle terre più colpite: dall’Inghilterra alla Francia, dal Brasile agli Stati Uniti.
“Le Formiche hanno voluto anche ringraziare quanti in queste settimane hanno continuato a lavorare, rischiando anche la vita, per assicurare a tutti noi i servizi fondamentali”, aggiunge Vettori. Con speciali tute protettive hanno fatto visita all’ospedale da campo allestito a Bergamo, sono entrate nelle corsie dei reparti Covid-19, sono andate nelle farmacie, sono scese in strada insieme alle forze dell’ordine, hanno dato una mano alle cassiere impegnate nei supermercati e hanno aiutato i fattorini a portare pacchi e pasti a domicilio. Si sono trasformate poi in reporter “on the road”, per supportare giornalisti e operatori della comunicazione.
Anche loro hanno scoperto lo smart working e – come milioni di italiani – hanno fatto pulizie in casa. E dopo le pulizie è stata la volta della cucina, dove hanno celebrato la giornata mondiale della carbonara e si sono messe a preparare la polenta e una golosa torta al cioccolato. Poi un po’ di ginnastica per smaltire le calorie accumulate, una generosa dose di musica sui balconi per ritemprare lo spirito, e via con la scuola online.
Sono state in prima linea anche nei principali avvenimenti che hanno scandito questo periodo di lockdown: dai 500 anni della morte di Raffaello alla posa dell’ultima campata del nuovo ponte di Genova. “E quindi uscimmo a riveder le stelle”, hanno proclamato il 25 marzo accompagnando, nel primo Dante-Day, il Sommo Poeta fuori dall’Inferno, con la speranza di riuscire a prendere per mano tante persone, per portarle fuori da questo difficile periodo.
“Le Formiche hanno seguito anche questa Quaresima, che è stata diversa da tutte le altre”, ricorda Vettori. Sempre presenti in ogni episodio evangelico che ha scandito la Quaresima, la Settimana Santa e il tempo di Pasqua, le Formiche sono state al fianco dei preti, chiamati ad essere “pastori” in modo diverso. Insieme a mons. Delpini sono salite sul tetto del duomo di Milano e, il 27 marzo, sono rimaste in piazza San Pietro a pregare sotto la pioggia con Papa Francesco.
“In tanti hanno iniziato a chiedermi i disegni originali – racconta Vettori –. Abbiamo pensato allora di far sì che il messaggio di speranza delle Formiche divenisse anche una forma concreta di solidarietà, organizzando un’asta di beneficenza online, i cui proventi saranno devoluti alla Croce Rossa Italiana”. In pochi giorni sono stati raccolti oltre 6mila euro. “Le riproduzioni di tutte le tavole, anche di quelle che in queste settimane non sono state pubblicate su Facebook e Instagram – prosegue l’artista trentino – sono state raccolte in un libro, prenotabile online inviando una mail a ciao@fabiovettori.com. Anche in questo caso l’intero ricavato, al netto delle spese editoriali, sarà devoluto alla Croce Rossa”.
Alla vigilia della “fase 2”, le Formiche hanno raccontato con la loro simpatica ironia il ritorno alla “normalità”, affidando al loro “papà” un messaggio: “È stato un periodo straordinario, tragico, vissuto intensamente. Portiamo avanti le cose buone che abbiamo scoperto restando a casa”.