Diversity Media Report: nei tg meno covid e più spazio alle giovani generazioni

Analisi delle notizie nelle edizioni prime time dei 7 principali Tg. L'emergenza Covid-19 non monopolizza più l’agenda e cresce del 6% l'attenzione alle diversity. Età e generazioni, etnia, genere e identità di genere, le più frequenti; meno visibile la disabilità, ad eccezione del racconto delle Paralimpiadi di Tokyo. I criteri di notiziabilità restano l’agenda politica e le bad news

Diversity Media Report: nei tg meno covid e più spazio alle giovani generazioni

Nel 2021 l’emergenza Covid-19 non monopolizza più l’agenda dei principali Tg nazionali, riducendo la sua incidenza sul totale notizie dal 46% del 2020 al 25%. Lo rivela il Diversity Media Report 2022, la ricerca annuale sulla rappresentazione delle diversità nei media italiani di informazione e intrattenimento, condotta da Diversity in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia e con il Comitato Scientifico di Diversity proveniente dalle maggiori università italiane. L’analisi è dedicata all’informazione televisiva italiana ed è condotta sulle 42.572 notizie andate in onda nelle edizioni prime time dei 7 principali Tg italiani dal 1° gennaio al 31 dicembre 2021,  sulla copertura mediatica di 5 diversity: Disabilità, Età e generazioni, Etnie, Genere e identità di genere, Orientamento sessuale e affettivo.

Ne emerge un aumento del 6% dell’attenzione per temi, persone ed eventi pertinenti genere e identità di genere, orientamento sessuale e affettivo, età e generazioni, etnia, disabilità, con un’incidenza di notizie totali del 23% sull’agenda complessiva, valore identico a quello registrato nel 2019 pre-pandemia. Il 2021 segna dunque "una parziale normalizzazione dell’agenda dei Tg nazionali", dopo un anno segnato dal monopolio dell’emergenza sanitaria.
A prevalere sono sempre le diversity con carattere più denotativo, come età e generazioni, etnie e genere e identità di genere, che profilano persone, o gruppi sociali, protagonisti di notizie di cronaca nera e/o al centro del dibattitto politico. Disabilità e orientamento sessuale e affettivo, invece, sono meno visibili. Sono 9.722 le notizie che interessano almeno una delle 5 diversity, ma “età e generazioni, etnia, genere e identità di genere sono le 3 diversity più frequenti nell’agenda dei Tg con un’incidenza rispettivamente dell’11,2%, del 9% e del 7,5% sul totale notizie, mentre disabilità e orientamento sessuale e affettivo rimangono marginali (1,2% e 0,8%) nonostante il 2021 sia l’anno della discussione parlamentare del Ddl Zan, volto a contrastare abilismo, omobitransfobia e violenza di genere”, sottolineano gli osservatori.

"Età e generazioni" è la diversity che riceve la maggiore attenzione con 4.775 notizie, l’11,2% sull’agenda complessiva. Nel 76% dei casi le notizie riguardano le nuove generazioni - giovani, bambini, minori, adolescenti mentre l’attenzione per le persone anziane si ferma al 13,3%.  Circa un quarto delle 4.775 notizie  (il 26,2%) si focalizza su eventi di criminalità. "Etnie" è la seconda diversity rispetto alla copertura mediatica analizzata, con 3.852 notizie che incidono per il 9% sull’agenda complessiva. 
Più che la quantità delle notizie, commentano gli osservatori, “è la loro tipologia a mostrare un certo immobilismo dell’informazione nella tv italiana: - proseguono - i criteri di notiziabilità che dominano l’informazione sulle diversity continuano ad essere l’agenda politica e le bad news: nella maggior parte dei casi si parla delle persone appartenenti alle aree della diversity quando sono coinvolte in casi di cronaca o criminalità, dai fatti di femminicidio a quelli di omobitransfobia, dalle grandi tragedie ai conflitti internazionali”. Qualche segnale di cambiamento verso un’agenda volta a valorizzare le diversity però “si intravede” ed è il “caso esemplare rappresentato dall’informazione quotidiana sulle Paralimpiadi di Tokyo”.
La "Disabilità" riguarda 517 notizie (1,2% dell’agenda) e circa una notizia su cinque riguarda atleti e atlete paralimpiche (21,5%), che hanno appunto ottenuto ampia visibilità in occasione delle Paralimpiadi posticipate al 2021 a causa della pandemia. "L’attenzione verso persone con forme di disabilità non altrimenti specificate è pari al 14,7%.- si legge -  Emerge una nuova categoria dai confini definitori poco chiari, che è quella dei/delle 'fragili' (12,4%), target prioritario delle vaccinazioni anti-Covid, insieme alle persone immunodepresse (6,2%)".
Circa un quinto delle notizie si concentra su questioni di Scienza e Salute (26,1%). Molte sono le notizie sportive (20,7%), per lo più come detto dedicate alle Paralimpiadi. Diverse le notizie di Criminalità (16,6%), che in diversi casi coinvolgono persone “con problemi psichiatrici”. Nel corso dell’anno, la Giornata Mondiale per la consapevolezza sull’autismo (2 aprile) e la raccolta fondi per Telethon trainano l’agenda di aprile. Il mese di giugno segna un picco in concomitanza con la notizia sulla sparatoria per mano di una persona con “problemi psichiatrici”, ad Ardea (RM). Agosto e settembre concentrano l’attenzione per le Paralimpiadi, che si sono svolte fra il 24 agosto e il 5 settembre, e la campagna vaccinale per le persone fragili.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)