Debutta a Milano l'accademia di programmazione informatica per rifugiati
Powercoders ha già coinvolto 200 rifugiati nei corsi a Torino e in Svizzera. A febbraio l'inizio delle lezioni per 20 stranieri nel capoluogo lombardo. "Ogni giorno incontriamo persone provenienti da tantissimi paesi differenti, con un background di studi importante e alla ricerca di una reale opportunità"
Dopo Torino, si replica a Milano. Powercoders, l’accademia di programmazione informatica per rifugiati che, dal 2017, offre in Italia e in Svizzera corsi intensivi e opportunità di inserimento in aziende operanti nel settore IT, avvia un corso nel capoluogo lombardo. L'inizio delle lezioni è previsto per febbraio. A Torino, l'anno scorso, i partecipanti sono stati 20: ora oltre la metà ha un lavoro. Powercoders ha l’obiettivo di promuovere l’inclusione e l’inserimento lavorativo dei rifugiati più talentuosi contribuendo all’innovazione digitale del paese in cui opera.Finora i corsi di Powercoders, associazione nata in Svizzera nel 2017, hanno coinvolto 200 studenti.Il corso di Milano, in considerazione delle attuali limitazioni legate alla pandemia Sars Cov-2, si terrà in modalità remota grazie all’utilizzo della piattaforma digitale ideatre60, di Fondazione Italiana Accenture. “Siamo felici che il progetto Powercoders continui a crescere anche sul territorio italiano - afferma Stella Gianfreda, Social Lead Powercoders Italia -. Ogni giorno incontriamo persone provenienti da tantissimi paesi differenti, con un background di studi importante e alla ricerca di una reale opportunità di dare una svolta al proprio futuro personale e professionale; attraverso il nostro progetto contribuiamo a ribaltare la narrazione dominante sull’immigrazione, promuovendo così il concetto che la diversità fa bene a tutti”.I corsi di Powercoders hanno il sostegno di Reale Foundation in partnership con Fondazione Italiana Accenture e Lenovo, in collaborazione con l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati in Italia (Unhcr), Le Wagon e il Comune di Milano.“Stiamo già lavorando per 'farlo decollare' il progetto anche in Spagna, dove siamo presenti con Reale Seguros Generales – afferma Virginia Antonini, direttore Comunicazione Istituzionale e Sostenibilità Reale Group -. Siamo infatti convinti che l’inclusività e l’apertura alla diversità siano ingredienti essenziali non soltanto per il successo dei processi di integrazione economica dei rifugiati, ma anche per tutte le imprese che, come noi, vogliono che la sostenibilità sia fattore fondamentale del loro modello di business”."Il progetto Powercoders permette ai rifugiati di esprimere il loro talento rispondendo allo stesso tempo alle esigenze di un settore in forte crescita – sottolinea Chiara Cardoletti, rappresentante Unhcr per l’Italia-. Opportunità come questa, nate con lo straordinario supporto di Reale Foundation e Fondazione Italiana Accenture, sono esempi di strategie di integrazione che valorizzano i rifugiati come risorse per le imprese e per il bene comune". Dario Paladini