Cuamm. Binario riservato alla salute
Sono stati presentati i risultati del Treno della salute alla quinta commissione del Consiglio regionale. L'iniziativa di Medici con l'Africa Cuamm, Regione Veneto e Trenitalia, che si è svolta tra novembre e dicembre 2017 in sette stazioni ferroviarie, ha raggiunto l'obiettivo: avvicinare la prevenzione e l'informazione sanitaria ai cittadini.
Cinque carrozze trasformate in ambulatorio, dove poter effettuare visite e screening, ma anche diventate uno spazio colorato e accogliente per incontri e laboratori dedicati alle scuole per parlare di salute, prevenzione, corretta e sana alimentazione.
È questo il Treno della salute che dal 16 novembre all’8 dicembre 2017 ha fatto tappa nelle sette stazioni capoluogo del Veneto grazie a un’idea di Medici con l’Africa Cuamm, in collaborazione con i Ferrovieri con l’Africa, tutte le Ulss venete, la direzione Prevenzione, sicurezza alimentare e veterinaria del Veneto e Caritas Veneto, con il sostegno della Regione e Trenitalia Veneto. La scorsa settimana i buoni risultati del progetto sui binari, che si spera diventi sostenibile e continuativo, sono stati presentati alla quinta commissione del Consiglio regionale che si occupa di sanità.
«L’adesione dei cittadini nelle stazioni ferroviarie è stata molto ampia e diversificata – ha sottolineato don Dante Carraro, direttore del Cuamm – ma anche i giovani si sono lasciati coinvolgere nelle attività di educazione. Crediamo che la salute sia un diritto imprescindibile che vada difeso e salvaguardato in ogni parte del mondo. Il mandato del Cuamm è di stare accanto ai più poveri in Africa, ma non possiamo trascurare i nostri poveri qui, in Italia. Il Treno ha voluto raccontare proprio questo: un servizio pubblico che si avvicina alla gente per garantirne a tutti l’accesso, soprattutto alle fasce più in difficoltà, tra cui ci sono tanti disoccupati, anziani, stranieri… Dobbiamo batterci perché tutti possano andare dal medico, perché la salute non può essere un privilegio per pochi, ma deve essere un diritto per tutti».
La crescita preoccupante in Italia delle patologie cronico degenerative, come l’ipertensione, le malattie cardiovascolari e il diabete, richiede un’unica soluzione di contrasto: «Dobbiamo abituarci a prevenirle – è il pensiero di don Dante, che è anche medico – Proprio come facciamo in Africa, anche qui dobbiamo riavvicinare i cittadini alla sanità, perché imparino a prendersi cura di sé fin da piccoli, attraverso gli screening diagnostici, la nutrizione equilibrata e l’attività motoria. Questo ha tentato di spiegare il Treno della salute, centrando l’obiettivo».
Il Veneto è fra le regioni al mondo con la più bassa mortalità materna al momento del parto; di contro, in Sierra Leone si registra l’indice più elevato dovuto anche alla giovanissima età delle madri e all’assenza di una rete sanitaria che le protegga durante la gestazione. «Il nostro Treno ha raccontato anche questo per far capire quanto viviamo in un contesto sicuro, dove le garanzie di vita legate alla salute sono esponenzialmente maggiori rispetto a tante altre parti del mondo».
Il progetto ha richiesto un forte lavoro di squadra, reso possibile anche grazie alla generosità dei Ferrovieri con l’Africa che hanno allestito le cinque carrozze per l’accoglienza sanitaria e i laboratori a cui hanno partecipato oltre cinquecento alunni delle scuole primarie venete. «Il Treno della salute – spiega Nicolà Samà – ci ha impiegato 21 giorni a fare tappa nelle sette più grandi stazione della nostra regione. Sono stati più di cinquanta i nostri volontari che si sono dati da fare, affinché tutto fosse organizzato al meglio. Ma alla fine siamo orgogliosi della nostra fatica e di quanto abbiamo fatto ancora una volta per il Cuamm e per i nostri cittadini, anche perché siamo stati i primi ferrovieri in Italia a farlo e speriamo che altri colleghi seguano il nostro esempio».
Per la prima volta Trenitalia e Regione del Veneto hanno stretto una sinergia su un tema così importante che coinvolge tutti i cittadini: «Si è rivelata un’iniziativa vincente per fare prevenzione e dare informazione in modo semplice e diretto», ha ricordato Elisa De Berti, assessore ai lavori pubblici, infrastrutture e trasporti della Regione Veneto, in occasione della presentazione alla quinta commissione. «Ora il Treno non ha di sicuro imboccato un binario morto, ma un nuovo percorso sinergico tra regione Veneto e Trenitalia fatto di altre iniziative per la tutela della salute. Mi auguro anche che la collaborazione con il Cuamm, Ferrovieri con l’Africa, le aziende sanitarie e Trenitalia continui a lungo perché la nostra rete ferroviaria regionale possa diventare anche veicolo di salute per i nostri cittadini».
I dati della prima edizione dell’iniziativa
Sono stati 838 gli screening realizzati dal 16 novembre all’8 dicembre all’interno del Treno della salute, 103 i volontari Cuamm a disposizione, di cui 57 sanitari impegnati nelle attività di screening. Più di 150 professionisti provenienti da tutte e sette le Ulss venete sono stati coinvolti nel counselling su tabagismo, screening oncologici, nutrizione e attività fisica, e più di 50 volontari di Trenitalia hanno contribuito alla realizzazione del Treno della salute. In tutto sono state 177 le ore dedicate agli screening sulla popolazione.
I bambini delle scuole che hanno partecipato ai laboratori all’interno del convoglio che ha fatto tappa nelle sette stazioni venete sono stati 530.
Le visite mediche si sono svolte in equilibrio tra maschi (54 per cento) e femmine (46 per cento) e soprattutto i cittadini italiani (82 per cento) hanno usufruito delle opportunità fornite dai volontari. La fascia d’età più rappresentata è stata quella compresa tra i 50 e i 70 anni.