Covid 19. Ecco Dottor Binario, il progetto di prevenzione per i senza dimora
Al Binario 95 via allo studio di sorveglianza sanitaria per le persone che vivono in strada o nei centri di accoglienza, realizzato con il nullaosta tecnico-scientifico dello Spallanzani e coordinato dal professor Aldo Morrone. La sindaca Raggi: "Passo avanti per Roma"
Come tutelare la salute di vive in strada o nei centri di accoglienza in tempo di coronavirus? A Roma nasce Dottor Binario, un progetto di tutela e prevenzione sanitaria avviato dall’Onds, in partenariato con Binario 95, Ferrovie dello Stato Italiane ed altri organismi istituzionali e del privato sociale entra in campo ancora una volta in favore delle persone senza dimora della capitale, per dare un contributo per la prevenzione e il monitoraggio del Covid-19. Lo fa partendo da un progetto pilota realizzato presso il Polo Sociale Roma Termini, struttura di accoglienza e orientamento sociale finanziata dall’Amministrazione Capitolina.
“L’attenzione per chi si trova in condizioni di estrema fragilità è una priorità assoluta. Dall’inizio dell’emergenza sanitaria non ci siamo mai fermati, aprendo sempre più punti di accoglienza H24 e strutture dove poter ospitare persone senza dimora in quarantena. Con questo progetto-pilota, avviato in un luogo fondamentale per intercettare chi si trova in estrema fragilità, Roma compie un ulteriore passo in avanti”, dichiara la Sindaca di Roma Virginia Raggi. “Il sostegno mirato per le persone senza dimora è stato al centro dell’impegno dell’Amministrazione fin dal primo giorno del lockdown e continua ad andare avanti. Continuiamo così ad allargare la portata degli interventi, in rete con le associazioni. Abbiamo subito convertito le nostre strutture notturne in servizi H24 e con ulteriori investimenti abbiamo aperto centinaia di nuovi ricoveri in città. La nostra Sala Operativa Sociale non si è mai fermata”, dichiara l’assessora alla Persona, Scuola e Comunità Solidale di Roma Capitale Veronica Mammì.
L’intervento, che ha ricevuto il nullaosta tecnico-scientifico dell’Inmi Lazzaro Spallanzani di Roma, sarà coordinato dal professor Aldo Morrone, direttore scientifico dell’Istituto San Gallicano e realizzato in partenariato con l’Irccs Istituto Fisioterapici Ospitalieri di Roma, il Dipartimento di Scienze Biomediche, Chirurgiche ed Odontoiatriche dell’Università degli Studi di Milano, il Department of Health Research and Impact della McMaster University di Hemilton e il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Trento. “Il nostro studio osservazionale si inserisce in un ambito di ricerca più ampio realizzato in partenariato con importanti realtà scientifiche e del volontariato - spiega Morrone -. Il progetto vuole favorire un supporto sanitario alle persone presenti all’interno dei centri di accoglienza e uno screening sulla eventuale presenza del SARS-CoV-2 nella popolazione costretta a vivere in strada e che si rivolge, anche solo per un orientamento, ai servizi di aiuto per persone senza dimora della capitale, partendo in particolare dall’Help Center di Roma Termini”.
L’obiettivo è aggiungere, alla prevenzione e al monitoraggio già in atto contro il Covid-19 presso le strutture di accoglienza della capitale, anche un servizio gratuito di screening aperto a tutte le persone in condizioni di estrema fragilità che si rivolgono ai servizi di supporto e orientamento del Polo Sociale Roma Termini, un punto di riferimento fondamentale per chi si trova in estrema fragilità. “Ci auguriamo che questa importante azione possa contribuire a incrementare e rafforzare le azioni di screening di coloro che vivono in strada, in modo da permettergli, in caso risultino negativi di avere la possibilità di essere riaccolti nei centri o, in caso positivi, di iniziare percorsi mirati di tutela sanitaria personalizzata”, afferma il fondatore di Binario 95 e direttore dell’Osservatorio nazionale della solidarietà nelle stazioni italiane Alessandro Radicchi. Nell’ottica di garantire il benessere dei singoli e dell’intera Comunità, infatti, l’azione mira a monitorare e confermare la negatività al Covid-19 o, in caso contrario, ad attivare le opportune procedure di sicurezza, tutela e quarantena laddove necessario. Nell’evoluzione del progetto si prevede di inserire nel prossimo futuro anche altri test di controllo quali quelli per l’Epatite A e B e per l’Hiv.