Coronavirus, una casa per i rider in quarantena
A Milano un centro diurno per persone con Alzheimer è stato riconvertito per ospitare una ventina di rider che hanno bisogno di isolamento. "Stanno tutti bene. L'obiettivo è quello di offrire a questi giovani un luogo per vivere in serenità questo periodo", racconta Sara Mariazzi, presidente di Genera onlus.
Nella Milano con le strade deserte spesso sono l'unica presenza, veloci sulle loro biciclette. Esposti più di altri al coronavirus. Una ventina di rider, però, ha trovato una casa in questi giorni, accolti da Genera onlus, impresa sociale che a Milano gestisce servizi domiciliari, centri diurni, progetti di cohousing per anziani e famiglie in difficoltà. "Da quando è scoppiata l'epidemia abbiamo dovuto rimodulare i nostri servizi e alcuni abbiamo dovuto chiuderli, come il centro diurno per persone con alzheimer di via Bicetti de Buttinoni -racconta Sara Mariazzi, presidente di Genera-. Abbiamo allora risposto alla richiesta del Comune di Milano di accogliere questi giovani rider provenienti da Casa Jannacci, che ha dovuto ridurre a sua volta il numero di ospiti proprio per prevenire eventuali contagi". I venti rider sono arrivati il 22 marzo e da allora stanno vivendo un periodo di quarantena nel centro diurno di Genera, nel quartiere di Villapizzone. "Stanno tutti bene -racconta Sara Mariazzi-. La quarantena è necessaria proprio perché avevano vissuto a Casa Jannacci e quindi potenzialmente potevano essere entrati in contatto con persone contagiate". Trascorrono la giornata contribuendo alla cura e pulizia del centro. "Abbiamo un ampio giardino, che permette un minimo di sfogo. L'obiettivo è quello di offrire a questi giovani un luogo per vivere in serenità il periodo di quarantena e non rischiare di contagiarsi o di contagiare altri". Nell'allestimento per l'accoglienza Genera è stata aiutata dalla Protezione Civile mentre Emergency ha curato la formazione dei cinque operatori impegnati nel progetto sulle norme igieniche e di prevenzione dal contagio. I pasti sono forniti ogni giorno da Milano Ristorazione. "Questi giovani rider sono ben consapevoli del rischio e della pericolosità del coronavirus -spiega Erica Acquistapace, responsabile dell'accoglienza-. Ma il loro pensiero e le loro preoccupazioni sono soprattutto per il lavoro. Alcuni hanno anche già famiglia nel Paese d'origine, alla quale ogni mese mandano del denaro". La quarantena finirà il 4 aprile. "Ma non è detto che potranno tornare a lavorare, stiamo aspettando indicazioni dal Comune. Bisognerà comunque fare in modo che possano lavorare in sicurezza e con le dovute autorizzazioni, senza il rischio di essere multati o denunciati se fermati dalle forze dell'ordine". Genera onlus ha anche lanciato una raccolta fondi, per sostenere il progetto di accoglienza e i rider ospitati. Per info: www.generaonlus.it Dario Paladini