Coronavirus, le linee guida del ministero della giustizia per uffici giudiziari e carceri

Firmato ieri un documento che contiene le indicazioni utili per tutte le sedi giudiziarie, anche con riferimento a quelle che non rientrano nelle aree più colpite dal contagio. E nel Dl approvato ieri previste anche misure per gli istituti penitenziari

Coronavirus, le linee guida del ministero della giustizia per uffici giudiziari e carceri

ROMA - Dalla collaborazione tra i capi degli uffici giudiziari e i consigli dell’Ordine degli avvocati scaturirà, oltre che una ancora più capillare diffusione delle comunicazioni delle norme igienico-sanitarie da rispettare, anche ogni accorgimento per evitare assembramenti nelle aule di udienza e negli spazi limitrofi. Lo rende noto il ministero della Giustizia, con una nota in cui si afferma che il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, e il presidente del Consiglio Nazionale Forense, Andrea Mascherin, ieri hanno firmato un documento contenente le "Linee guida" per contribuire al corretto funzionamento degli uffici giudiziari in relazione al contrasto del contagio da COVID-19.
Il documento, che richiama le ordinanze e le circolari emanate nei giorni scorsi sia dal ministero della Salute che dal ministero della Giustizia, si compone di 7 articoli.

“Da parte del Consiglio nazionale forense è stata espressa l’opportunità, pienamente recepita nel documento sottoscritto ieri, di provvedere a indicazioni utili per tutte le sedi giudiziarie, anche con riferimento a quelle che non rientrano nelle aree più colpite dal contagio – si legge nella nota -. In particolare il Cnf ha tenuto a che fosse prevista la facoltà per i magistrati, d’intesa con i presidenti degli Ordini forensi, di ridurre, nei limiti del possibile, il numero delle udienze da trattare nel singolo giorno, e di riformulare il calendario in modo da rinviare tutte le udienze che non fosse possibile celebrare. L'obiettivo essenziale è ridurre, con il carico, anche il numero delle presenze fisiche negli uffici: non solo nelle aule di udienza, ma anche negli spazi di attesa, dove un eccessivo assembramento ha già causato, negli ultimi giorni, situazioni incompatibili con le indicazioni già emanate, sia per gli avvocati che per le parti dei singoli processi”.
“Bonafede e Mascherin esprimono soddisfazione per la sinergia con cui si è lavorato al documento e per il lavoro di squadra in un momento particolarmente delicato e raccomandano ai consigli degli ordini e ai capi degli uffici giudiziari di applicare le linee guida laddove ritenuto necessario”, conclude la nota.

I provvedimenti inseriti nel Dl. Nel decreto legge approvato ieri sera in consiglio dei Ministri, “salvo intese”, in attesa della versione definitiva, sono contenute anche misure sulla giustizia adottate dal Guardasigilli, Alfonso Bonafede.
“In particolare – si legge sempre in una nota del ministero -, sono previste la rimessione in termini dall’inizio dell’emergenza nonché, dall’entrata in vigore del decreto legge e fino al 31 marzo, la sospensione dei termini nei procedimenti civili e penali nelle regioni in cui si trovano i comuni interessati dal focolaio nonché per tutti i processi, anche fuori dalle zone interessate, in cui risulta che una delle parti o i loro difensori siano residenti (o esercitino) in uno dei comuni interessati”.

È prevista inoltre la sospensione delle udienze negli uffici giudiziari del circondario in cui si trovano i comuni interessati dal focolaio. Verranno sospese inoltre le udienze in cui una delle parti, un difensore o un testimone siano residenti nei comuni interessati”.
“Continueranno a essere garantite invece, fra le altre, le udienze di convalida dell’arresto o del fermo, i procedimenti con imputati in stato di custodia cautelare, i processi a carico di imputati minorenni e, in genere, i casi più urgenti, che si svolgeranno, dove possibile, mediante videoconferenze o con collegamenti da remoto”.

“Fra le misure, vi sono anche disposizioni per gli istituti penitenziari dove i colloqui con i congiunti saranno tenuti a distanza - conclude la nota -: o mediante apparecchiature specifiche o tramite corrispondenza telefonica. Oltre, ove possibile, il ricorso alla videoconferenza per la partecipazione dei detenuti alle udienze”.

Dalla Protezione civile 20 tensostrutture per le carceri lombarde. Venti tensostrutture per gli istituti penitenziari della Lombardia. Sono state presto montate all’ingresso degli istituti grazie alla collaborazione dei volontari messe a disposizione oggi dalla Protezione Civile per essere ritirate e saranno della Regione e in coordinamento col Provveditorato regionale dell’Amministrazione Penitenziaria della Lombardia.
Si tratta di 20 tende autostabili a quattro campate di circa 40 mq, dotate di doppio ingresso e relativo impianto elettrico. Saranno montate all’ingresso degli istituti penitenziari lombardi allo scopo di permettere i necessari controlli previsti dalla legge sui detenuti cosiddetti nuovi giunti, sugli arrestati e su quelli provenienti da altri istituti, come previsto dalla circolare emanata dal capo del Dap nei giorni scorsi con le disposizioni per la prevenzione del contagio da coronavirus.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)