Coronavirus, Antoniano: “Senza mensa scolastica tante famiglie in difficoltà per il cibo”
A Bologna in coda per la distribuzione dei kit alimentari tante persone sole ma anche tante famiglie che, con le scuole chiuse, fanno fatica a organizzarsi per la colazione, il pranzo e la cena anche dei figli. Frate Cavalli: “Per Pasqua uova di cioccolato per i più piccoli”
“In queste quasi 7 settimane di emergenza sanitaria è cambiato tanto. Le restrizioni che stiamo sperimentando sono molto forti, sia nelle relazioni sia nell’incontro. Se si pensa che tutte le nostre attività hanno come cuore proprio le relazioni, l’incontro personale e prolungato, è subito chiaro di che situazione stiamo vivendo”. Frate Giampaolo Cavalli è il direttore dell’Antoniano di Bologna, realtà che, in questi giorni, ha distribuito quasi 3 mila kit alimentari, andando oltre i 120 pasti al giorno garantiti solitamente. E poi c’è il Centro di ascolto, che durante la pandemia ha visto rivoluzionate le sue modalità di lavoro, mantenendo le relazioni attraverso colloqui telefonici. Operativo a distanza anche il “Centro terapeutico Antoniano Insieme” che, per non lasciare sole le famiglie seguite, si muove su Skype. “Per noi la relazione è tutto: nella mensa, nel Centro d’ascolto, nei centri per le famiglia. Nonostante la pandemia non abbiamo deciso di esserci, abbiamo scelto di continuare a stare vicino alle persone che hanno bisogno di noi. In primis, garantendo il cibo, bisogno primario”. Come detto, la mensa Padre Ernesto non ha mai chiuso, ma si è trasformata e ogni giorni consegna sacchetti con il pranzo: primo, secondo, pane, acqua, dolce, la frutta ogni volta che la si riesce a recuperare.
Cavalli racconta che, oltre alle persone senza dimora che da tempo frequentano la mensa, nelle ultime settimane la coda di chi aspetta il proprio sacchetto si è allungata: ci sono le persone che vivevano di piccoli lavori saltuari, molti precari. Persone che hanno perso il sostentamento immediato, ritrovandosi dall’oggi al domani in condizione di grande difficoltà. “Negli ultimi giorni ci è piombata addosso una nuova emergenza: quella delle famiglie che avevano legato la propria sussistenza agli aiuti della rete solidale della città e che, venuti meno o ridotti, non ce la fanno ad andare avanti. Manca il cibo per loro e per i loro figli: molte famiglie erano abituate ad avere i figli in mensa a scuola, ora si ritrovano a doversi organizzare per colazione, pranzo e cena anche per i più piccoli, e non hanno sufficienti risorse”. L’obiettivo dell’Antoniano è quello di continuare a sostenere queste famiglie, tentando di recuperare più risorse possibili – pochi giorni fa, per esempio, i panificatori cittadini hanno annunciato donazioni gratuite di pane per la mensa di via Guinizzelli.
“Cerchiamo di essere vicini alle persone più fragili in più modi possibili: con la mensa, con l’ascolto, con le telefonate, con i social: ci piacerebbe, in qualche modo, dare suggerimenti e spunti costruttivi per impiegare e vivere questo tempo”. E pensando alle fasi che verranno? “Continueremo a esserci. Cosa faremo di concreto? Ancora non abbiamo deciso se e come riapriremo la mensa o quanti metri lasceremo tra un tavolo e l’altro. Questi sono ragionamenti prematuri. Sappiamo per certo che ci impegneremo per continuare a dare dignità a tutti. Stiamo vivendo un tempo di grande provvisorietà: naturalmente speriamo passi, ma siamo certi che limitazioni ci accompagneranno a lungo e saranno invasive nel gestire le nostre esigenze di lavoro e di convivenza”.
Cavalli lancia un appello alle istituzioni: “Vorrei tutti cogliessimo questa occasione per progettare dignità per tutti. Questo virus ci dice – ci grida – che non possiamo più pensare di gestire il nostro futuro pensando solo a noi stessi. Abbiamo detto no ai barconi per tutelarci, e questo virus è entrato in business class. Ripartiamo garantendo dignità a tutte le persone, ripensiamo al nostro vivere sociale. Come ha detto Papa Francesco, siamo sulla stessa barca. Tutti siamo chiamati a fare la differenza nella vita degli altri: è così che la facciamo anche nella nostra”.
Per sostenere le attività dell’Antoniano è possibile fare una donazione sul sito Antoniano.it oppure con bonifico bancario: tutte le informazioni sono reperibili online. Tra pochi giorni sarà Pasqua, e l’Antoniano si appresta a vivere questo giorno in maniera nuova, ma il più possibile presente: “Domenica vorremmo portare una carezza in più nelle vite delle persone in difficoltà. Penseremo a un pranzo più festoso, ma vorremmo anche trasformare la nostra voglia di vicinanza in qualcosa di più concreto. Per esempio, alle famiglie con bambini vorremmo regalare un uovo di cioccolato: una coccola, un pizzico d’attenzione in più per trasmettere il messaggio che nessuno è solo”.
Ambra Notari