“Ciclabilità per ridurre la dipendenza energetica”: appello ai sindaci
La proposta della Federazione italiana ambiente e bicicletta: "Ridurre in modo deciso gli sprechi energetici, a cominciare dalla mobilità urbana". Dalle corsie ciclabili ai bicibus, ecco come costruire città sicure e offrire un modello alternativo
I sindaci posso incidere, e da subito, nel ridurre la dipendenza energetica dalla Russia investendo nella ciclabilità. Lo spiega la Federazione italiana ambiente e bicicletta in una lettera aperta indirizzata ai primi cittadini italiani.
“In questi cupi giorni di guerra l’Italia e l’Unione Europea hanno fatto una chiara scelta di campo: l’isolamento economico dell’aggressore, strumento non-violento di grande efficacia. - scrive il presidente Alessandro Tursi - Con l’inverno ormai alle spalle si prospettano alcuni mesi in cui avremo meno bisogno di energia, ma già dal prossimo autunno la nostra dipendenza energetica si farà sentire, probabilmente con la penuria di combustibili, sicuramente con costi sempre più insostenibili. Purtroppo dipendiamo in gran parte dalle forniture energetiche della Russia. Mentre il nostro Governo e l’Unione Europea stanno elaborando strategie energetiche di emergenza, voi Sindaci avete la possibilità di fare molto da subito”.
Per la Fiab “l’azione più semplice, rapida e razionale è ridurre in modo deciso gli sprechi energetici, a cominciare dalla mobilità urbana, dove oggi la gran parte degli spostamenti avviene ancora con l’auto privata e per tragitti brevissimi, inferiori ai tre chilometri”. In termini concreti vuol dire investire nella ciclabilità.
“L’avvento delle biciclette a pedalata assistita consente ormai a tutti e a tutte le età di pedalare anche in presenza di dislivelli e di percorrere tragitti più lunghi, con consumi infinitesimali rispetto a qualsiasi auto, anche elettrica. - si legge - Di fronte a questa nuova crisi voi amministratori pubblici potete fare la differenza già nel breve termine e offrire finalmente ai vostri cittadini la libertà di poter scegliere un modello di mobilità alternativa che già in tantissimi desiderano e che vorrebbero abbracciare, se solo le città diventassero più sicure e adatte alle persone. A seguito della pandemia lo Stato vi ha messo a disposizione nuovi strumenti leggeri, rapidi e a bassissimo costo, già da tempo diffusi nel resto d’Europa, che dunque potete adottare da subito in modo diffuso e sistematico: corsie ciclabili, strade urbane ciclabili E bis, case avanzate, doppio senso ciclabile, strade scolastiche".
E ancora, sul fronte della scuola per la Federazione "occorre riservare gli scuolabus e relativo carburante a chi ne ha realmente bisogno, garantendo invece ai ragazzi che abitano meno lontano dalle scuole il diritto alla mobilità attiva tanto raccomandata dai pediatri, con servizi di pedibus e bicibus già dal prossimo settembre".
Infine l'invito a realizzare e ampliare nell'immediato le “Zone 30”, per poi arrivare, come in altri paesi europei, ad adottare i 30 km/h come regola in città.
Questa la strada, secondo la Fiab, per offrire “una scelta che contribuisca alla sicurezza strategica del Paese e protegga le tasche dei singoli cittadini; che stringa il flusso di denaro che nutre gli autocrati delle fonti fossili, le loro armi e le loro guerre; una scelta che coniuga salute e rigenerazione urbana, e una risposta concreta alla pressante richiesta delle giovani generazioni di contrastare la crisi climatica globale".