C’è una casa per te. La storia di Smart, dalla Nigeria all'Alto Adige
In Nigeria faceva il fotografo, da due anni è un venditore di “Zebra.”, il giornale di strada finanziato in Alto Adige dall’Oew, Organizzazione per un mondo solidale.
Di chilometri, Smart, ne ha fatti tanti. Ma proprio tanti. In Alto Adige è arrivato nel 2017. In Nigeria Smart faceva il fotografo. La sera in cui ha preparato i bagagli, sapeva che si sarebbe dovuto lasciare alle spalle tutto: famiglia, casa, amici e quella macchina fotografica con cui raccontava la vita della sua gente. Ad attenderlo c’era un lungo viaggio, che si sarebbe ben presto mostrato ricco di violenze e difficoltà. Fa male raccontarle anche solo con le parole. Le immagini di quei giorni rimangono lì, impresse nella mente e nel cuore, mentre lo sguardo si ostina caparbiamente a guardare verso l’orizzonte, in cerca di un approdo sicuro, di un luogo dove costruirsi un futuro più stabile e sicuro.
Ancora oggi, Smart, di chilometri ne fa tanti. Ogni giorno. Da due anni è un venditore di “Zebra.”, il giornale di strada finanziato in Alto Adige dall’Oew, Organizzazione per un mondo solidale. Sa bene che quello non è un impiego capace di sostituire un lavoro fisso e sicuro, ma gli consente di conoscere e farsi conoscere, di instaurare rapporti di fiducia. Come tutti i venditori di “Zebra.”, Smart acquista il giornale a 1,5 euro e lo rivende a sua volta a 3 euro. La differenza è il suo guadagno. Non è certo tanto, è vero, ma è comunque qualcosa, un punto di partenza.
Smart cercava da tempo un appartamento in affitto. Per lui e per sua moglie Sandra, in attesa del loro primo figlio. A novembre la coppia ha dovuto lasciare l’alloggio in cui era ospitata e ha corso il rischio di trovarsi per strada.
Le assistenti sociali di “Zebra.” hanno da subito supportato Smart e Sandra, adoperandosi nella ricerca di una sistemazione adeguata. Immediata anche la risposta di alcuni cittadini, che tramite i social o il passaparola, hanno tentato di trovare una soluzione abitativa per la giovane coppia. “Ancora una volta – sottolineano gli operatori dell’Oew in un post pubblicato il 3 gennaio sulla pagina Fb di ‘Zebra.’ – ci si è scontrati da una parte con il vuoto istituzionale, incapace di fornire una risposta a una situazione di emergenza e con un rimpallo di responsabilità da parte di alcuni servizi pubblici (nonostante la dedizione di singole assistenti sociali) e dall’altra con le estreme difficoltà di accesso al mercato immobiliare”. Soprattutto se la tua carnagione e i tuoi lineamenti tradiscono il fatto che non sei proprio originario delle regioni alpine e la tua busta paga non è così sostanziosa da permetterti di sostenere un affitto non certo a buon mercato.
Da quando ha lasciato la sua terra, Smart ha trascorso diverse ore ad osservare il cielo stellato. A ciascuna di quelle stelle, che trapuntano la notte di luce, ha attaccato sogni e speranze, come tanti messaggi in bottiglia. Le ha guardate, in cerca di una direzione, le ha seguite nella speranza di veder ancora una volta sorgere l’alba all’orizzonte. Gli era capitato tante volte e sapeva che, prima o poi, sarebbe accaduto anche questa volta. Perché, come ha ricordato Papa Francesco giovedì scorso, 6 gennaio, solennità dell’Epifania, “anche nelle notti più oscure brilla una stella, la stella del Signore che viene a prendersi cura della nostra fragile umanità”.
Ma né Smart, né Sandra, sapevano quando si sarebbe accesa quella luce. E questa volta non c’era tempo, perché ben presto nella loro famiglia sarebbero arrivati due occhietti vispi e allegri, pronti ad osservare di notte le stelle insieme a loro.
La situazione si è risolta una mattina, in maniera del tutto inaspettata, mentre Smart si trovava per le vie di Vipiteno con il suo pacco di giornali da vendere. “Mi si è avvicinato un signore – racconta il giovane nigeriano – e mi ha detto: ho letto che stai cercando una sistemazione per te e la tua famiglia. Potrei affittarti un appartamento se sei interessato”. Così, proprio quando Smart iniziava a perdere la speranza, quella che era diventata un’intricata matassa si è sbrogliata, velocemente e senza alcun intoppo.
“Da qualche settimana – raccontano gli operatori dell’Oew su Fb – Smart e Sandra vivono nel loro appartamento in val Pusteria. La settimana scorsa è nato il primogenito della coppia, Ronaldo. Smart è al settimo cielo, perché ‘finalmente ora siamo tranquilli e viviamo in un posto in cui Ronaldo potrà crescere sereno e che potrà chiamare casa’”.
Oggi, sulla porta della loro nuova casa, Smart e Sandra, hanno appeso un cuore in legno composto da tre parti – tante quanti sono i componenti della loro famiglia –, con la scritta “wilkommen”, “benvenuti”.
“Come i magi, alziamo il capo, ascoltiamo il desiderio del cuore, seguiamo la stella che Dio fa splendere sopra di noi – questo il monito di Papa Francesco –. E come cercatori inquieti, restiamo aperti alle soprese di Dio”. Che possono arrivare una mattina, in mezzo ad una strada, attraverso la mano amica di uno sconosciuto. Come è accaduto a Smart.