Bologna. Il contest lo vince il tortellino razza e bufala
Ieri a Bologna si è svolto il famigerato contest di asaggi di tortellini che nei giorni scorsi ha scatenato tante polemiche per la presenza del tortellino 'accogliente' al pollo (per chi non lo mangia per motivi religiosi)
BOLOGNA – Mentre ancora a Bologna si dibatte sul maiale e il pollo, a spuntarla tra decine di varianti del tortellino è un ripieno ben più originale: razza, acciuga, bufala, scorza di limone mantecato in crema di burro e tartufo. E’ questa infatti la ricetta più degustata nel corso della ottava edizione del Festival del tortellino che si è svolta ieri a Palazzo Re Enzo.
Tra le 23 varianti proposte la palma d’oro va dunque al tortellino firmato da Francesco Carboni, del ristorante Acqua pazza: lo riferisce durante in aula la consigliera comunale Isabella Angiuli (Pd), dopo aver sentito l’associazione Tour-Tlen che organizza il festival.
“La cifra di Bologna è sicuramente quella dell’innovazione e non quella della mera tradizione- sottolinea Angiuli- e questo ce lo dice il fatto che nella giornata di ieri sono stati venduti e quindi degustati oltre 15.000 assaggi di tortellini. La manifestazione è stata apprezzatissima proprio perchè è un luogo in cui è possibile sentire gusti diversi, ricette non conosciute e anche cavalli di battaglia di alcuni importanti chef, stellati e non”.
In questo contesto, dunque, la degustazione che ha destato più interesse è quella del tortellino con la razza: “Sono stati oltre mille gli assaggi venduti solo da Carboni”, afferma Angiuli. “Un successo che smentisce categoricamente l’idea di una tradizione del tortellino bolognese scolpita nella pietra”, sottolinea la consigliera del Pd, sottolineando di essere rimasta “davvero sbigottita” di fronte al vespaio sul tortellino al pollo.
“Al di là delle polemiche un po’ sterili e inutili, credo che questa notizia debba essere utilizzata per ringraziare chi, al di là della materia prima utilizzata- continua Angiuli- fa del tortellino un prodotto di grandissima qualità e un’eccellenza non soltanto a livello nazionale ma anche internazionale”. E’ il caso dei cuochi che ieri hanno dato vita al festival, aggiunge Angiuli: professionisti in grado di riempire la sfoglia “di quella creatività, di quell’abilità e di quel sapere che consentono oggi al tortellino di essere ancora un prodotto di eccellenza a distanza di 800 anni o più”. Detto ciò, “è importante sottolineare che la stessa associazione Tour-Tlen ha proposto di poter definire una denominazione comunale del tortellino tradizionale, questo va incontro anche alle richieste dell’opposizioni- conclude Angiuli- e credo sia importante che tutti noi come Consiglio lavorassimo in questa direzione”.