1° maggio, Aipd compie 30 anni d'inserimenti. Il secondo Album dei Lavoratori
L’associazione festeggia 30 anni di lavoro, per dare lavoro. Il primo inserimento in azienda risale infatti al 1992. I lavoratori con sindrome di Down seguiti e accompagnati da Aipd sono sempre di più: ad oggi qualcuno è già andato in pensione, ma sono 185 quelli che lavorano con un contratto a tempo indeterminato, 12 solo nell’ultimo anno. Le “figurine” con i volti e le storie
30 anni di lavoro, per dare lavoro: era il 1992 quando AIPD inserì per la prima volta una persona con sindrome di Down in un luogo di lavoro. In questi 30 anni, quell’impegno non ha fatto che crescere e i lavoratori con sindrome di Down seguiti e accompagnati da AIPD sono sempre di più: ad oggi qualcuno è già andato in pensione ma sono 185 quelli che lavorano con un contratto a tempo indeterminato, 12 solo nell’ultimo anno (tanti altri hanno contratti a tempo determinato o sono impegnati in tirocinio). È quindi con forza e orgoglio che, in occasione della Festa del Lavoro del 1 Maggio, AIPD rilancia, ricorda e racconta il suo impegno per l’inclusione lavorativa. E lo fa attraverso uno strumento inaugurato lo scorso anno, che quest’anno si rinnova e si arricchisce: l’ALBUM dei LAVORATORI AIPD .
Lanciato nel 2021, l’album contiene le storie di alcuni lavoratori assunti grazie alla sinergia tra aziende e AIPD, ma rivolge anche un appello al mondo delle imprese, affinché contribuiscano a completare la “collezione” di figurine, riempiendo gli spazi vuoti con nuovi volti e nuove storie di lavoratori. Lo scorso anno, l’appello è stato accolto, tanto che quest’anno il nostro Album si è riempito di nuove figurine: giovani che sono stati assunti con un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Si amplia quindi la collezione di volti, di sorrisi, di incontri tra domanda e offerta di lavoro. Dietro ognuna di queste figurine, dal 1° maggio, potrete leggere queste storie, che sono un pezzo di storia di quell’inclusione che da oltre 40 anni AIPD contribuisce a realizzare. I passi avanti sono stati fatti, il mazzo di figurine cresce, ma molti spazi dell’album sono ancora vuoti: AIPD, con l’aiuto delle aziende, vuole continuare a riempirli.
Perché 30 anni sono tanti, ma c’è ancora tanta vita davanti: e tanto lavoro da fare, perché il lavoro diventi davvero per tutti! Per questo, tutti possono contribuire a completare l’album: le aziende, che possono assumere i lavoratori, aiutate e accompagnate da AIPD, trovano in questa pagina tutte le informazioni; le famiglie, che possono rivolgersi ad AIPD e scoprire qui come funziona un inserimento lavorativo. Chiunque, invece, può sostenere i progetti di inclusione lavorativa di AIPD, aiutando così a moltiplicare le assunzioni: qui la pagina per donare.
I lavoratori dell’Album 2022
Questo l’elenco dei lavoratori che compaiono nell’Album di quest’anno e che, il 1° maggio, sveleranno le proprie storie a chi seguirà, sulla pagina del sito dedicata e sui canali social (Facebook , Twitter e Instagram) di AIPD, la campagna di comunicazione:: Maurizio De Caro (C&C Consulting, Bari), Roberto Caruso (Jerome Chocolat, Bari), Marco Carella (Leroy Merlin, Bari), Gennaro Cruceli (Caroli Hotels, Gallipoli), Andrea Valoti (FKV srl, Torre in Boldone), Raffaele Calabrese (Casa di Spiritualità S. Anna – Coop. Oltre L’Arte, Matera), Mattia Volpato (Emporio del Grano, aeroporto di Venezia, Lagardere Travel Retail, Venezia), Elisa Zendri (salone di bellezza Studio Rovereto), Luca Lupi (Burger King, San Giorgio – Mantova), Luca Fiorini (Fiege Logistics, Nogarole Rocca).
Alfredo Scarlata, da 25 anni dipendente in un fast food
Accanto ai “nuovi” lavoratori, ci sono i lavoratori più anziani, quelli che per primi furono formati e poi assunti con l’aiuto di AIPD: come Alfredo, che da 25 anni lavora presso il Mc Donald’s di piazza di Spagna a Roma e ormai è un punto di riferimento per i suoi colleghi e per i suoi responsabili. “Per me lavorare è importante e mi fa sentire indipendente: guadagno qualche soldo e ho un impegno che mi permette di non stare tutto il tempo chiuso in casa. E poi ho un buon rapporto con i colleghi, mi hanno sempre accolto bene e sono ormai un punto di riferimento, ho tante mansioni diverse. Certo, sinceramente dopo 25 anni sono stanco e faccio un po’ di fatica, spero un giorno di poter andare in pensione, ma ho ancora 48 anni e lavorare mi fa bene”.
Dichiara Anna Contardi, coordinatrice nazionale di AIPD: “Per molte aziende sembra ancora impossibile pensare che una persona con sindrome di Down possa dare un contributo importante alla propria attività. Noi abbiamo visto che non solo è possibile e che questi lavoratori arricchiscono la produttività, ma soprattutto migliora il clima aziendale e il rapporto coi clienti. Ancora una volta scopriamo che l’attenzione a una persona con difficoltà promuove attenzione ai bisogni di tutti e rende migliore la nostra società, per tutti!”.
#MyWorkIsValueable
Per quest’anno la rete europea Valueable ha deciso di celebrare la giornata internazionale dei lavoratori/lavoratrici richiamando l’attenzione sull’importanza del lavoro come strumento di inclusione sociale, indipendenza economica ed evoluzione personale. Ogni lavoro e lavoratore/lavoratrice, a prescindere da posizione e disabilità, può essere un valido contributo all’azienda e alla societàa ed ha diritto a una retribuzione. Partendo da questo presupposto è stato creato l’ hashtag “#MyWorkIsValueable” e si è chiesto a tutti i membri che fanno parte della rete, presente in sei diversi Paesi (Italia, Spagna, Portogallo, Turchia, Germania, Ungheria), di diffondere questo appello utilizzando lingue differenti. Alla campagna possono partecipare tutti coloro che condividono l´idea di lavoro come strumento d’inclusione, semplicemente postando una foto o video, singolo o in gruppo, in cui venga chiaramente riportato il messaggio “My Work Is Valueable” accompagnato dagli hashtag #InternationalWorkersDay #valueablenetwork #MyWorkIsValueable e taggando @Valueable network (Facebook e Instagram ) e la propria azienda/associazione.
Chiara Ludovisi