Volontario alle Cucine popolari di Padova ora è tirocinante come studente di Scienze dell’educazione. Un mondo di pregiudizi da sfatare
Da volontario delle Cucine popolari a tirocinante come studente di Scienze dell’educazione allo Iusve: «Incredibile la varietà delle storie degli ospiti». "Mi chiedo come contribuire ad accogliere con la mia professione"
Alle Cucine popolari, Filippo De Toni si era avvicinato nell’ottobre 2020, in pieno lockdown, come volontario. Andava col pulmino nei supermercati a prendere i prodotti alimentari e li portava in via Tommaseo. Da qui l’idea di fare lì il suo tirocinio come studente del secondo anno del corso di laurea in Scienze dell’educazione dello Iusve (Istituto universitario salesiano) di Mestre. La sua proposta è stata accolta e a giugno Filippo, che come volontario non aveva un contatto diretto con gli ospiti, ha cambiato completamente ruolo. «Mi si è aperto un mondo – sintetizza – Un mondo che ho compreso grazie al rapporto con suor Albina Zandonà, la direttrice, con gli operatori, ma soprattutto con gli ospiti. Ti accorgi di quanti pregiudizi abbiamo senza rendercene conto. E lo scopri grazie a queste persone, che ti vogliono conoscere, che ti raccontano la loro vita. Storie non sempre facili da raccontare. Capisci che sono ospiti, ma sono anche ospitali».
La giornata di Filippo iniziava la mattina con l’accoglienza e l’accesso ai diversi servizi offerti dalle Cucine, come le docce, la lavanderia, il guardaroba o il medico. Poi passava al supporto degli altri volontari nel servizio mensa.
«La parte più importante di questa esperienza è quella relazionale – prosegue – Il primo pregiudizio da sfatare è quello sulla provenienza degli ospiti. Quello che mi ha stupito è la varietà di storie che incontri. Ci sono persone che hanno problemi di dipendenze, ci sono senzatetto e c’è chi ha un lavoro, ma non ce la fa comunque. Le Cucine accolgono tutti. Durante il mio tirocinio mi sono anche chiesto come potrei contribuire, anche con la mia futura professione, a questa accoglienza. Di sicuro questa esperienza mi ha fatto molto riflettere».
Domenica 17 ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della povertà. C’è anche una povertà educativa, che interessa direttamente il campo di studi di Filippo De Toni. Durante il suo tirocinio, c’erano i ragazzi che facevano servizio nell’ambito del Pcto (ex alternanza scuola lavoro) organizzato insieme alla Fondazione Nervo Pasini. «È un’esperienza che dà ai ragazzi grandi opportunità, permette loro di aprire gli occhi su molte cose, ma è un inizio. Sta poi al mondo della scuola permettere agli studenti di mettere a frutto questa possibilità e di valorizzarla».