Villa Immacolata è figlia di Dalla Vecchia. A 66 anni dalla morte dal giovane militante dell'Azione Cattolica
Vinicio Dalla Vecchia, giovane militante dell’Azione cattolica scomparso prematuramente 66 anni fa cadendo da una parete del Catinaccio in Val di Fassa, aveva ben compreso che alla nostra Diocesi serviva un luogo per gli esercizi di migliaia di giovani assetati di spiritualità. Si prodigò insieme a don Pietro Costa per anni per vedere realizzato il sogno: Villa Immacolata.
Quanta lungimiranza. Col senno di poi è impossibile non riconoscerlo. Vinicio Dalla Vecchia (1924-1954) con le sue intuizioni vedeva lontano. Costante trascinatore dei giovani della sua parrocchia di Perarolo e di tutta l’Azione cattolica diocesana, nell’apostolato e nella preghiera aveva capito che si giocava tutta la credibilità del cristiano. L’aveva compreso soprattutto facendo gli esercizi spirituali a Villa San Giuseppe a Bassano, dai Gesuiti, fin dal settembre 1943. Intuì subito che la Diocesi di Padova aveva bisogno di avere un’oasi di spiritualità.
La sua costruzione fu tra le iniziative seguite con assiduità dal Dalla Vecchia. In Diocesi se ne parlava da tempo. Nel novembre del 1946 sulla rivista Noi Giovani don Pietro Costa, assistente ecclesiastico diocesano, scriveva che la Diocesi doveva dotarsi di una casa propria per gli esercizi spirituali. Le case allora preposte erano troppo poche.
Prima che fosse eretta Villa Immacolata, i giovani erano indirizzati a Villa San Giuseppe a Bassano o alla Casa del Sacro Cuore a Possagno di Treviso. Ma i posti erano limitati e, per ottenere un corso di esercizi esclusivo per la propria associazione, bisognava chiederlo due mesi prima. Nel giugno del ’47 il vescovo Carlo Agostini firmò il preliminare di acquisto del terreno. Nel novembre scrisse una lettera aperta: «I nuovi tempi domandano nuove opere. Per la gioventù femminile la Diocesi ha la casa degli esercizi Villa Tabor a Cesuna. Ma Padova, Diocesi così grande, deve avere la propria casa. I giovani da tanto tempo stanno pregando e insistendo; ed oggi finalmente la Provvidenza ci è venuta incontro. In un sito incantevole sopra Torreglia, alla falde del monte Rua, sarà possibile avere l’auspicata casa». Venne lanciata la proposta di organizzare una grande “Giornata” pro casa degli esercizi.
L’idea di un luogo per la spiritualità non era ben visto da tutti. Persino dentro la curia c’era chi dubitava. Don Pietro Costa trovò in Dalla Vecchia un convinto sostenitore. Mons. Pietro Brazzale, postulatore della causa di beatificazione, osserva: «Fu molta preziosa la santa testardaggine di Vinicio, che si è dato molto da fare per questa casa». Rispettosi dell’autorità ecclesiale ma, al tempo stesso, indomiti nelle loro proposte, don Costa e Dalla Vecchia superarono molte difficoltà. Ostacoli e veti non riuscirono a scoraggiarli. Danilo Agostini, amico di Vinicio, aggiunge: «Tale pervicacia portò alla costruzione della casa degli esercizi spirituali di Villa Immacolata, realizzata nonostante opposizioni autorevoli». Il 21 maggio 1950 in Diocesi si celebrò la Giornata “pro casa degli esercizi”. Ogni parrocchia era impegnata nella raccolta di fondi: «A Perarolo, la mattina della domenica vari gruppetti di giovani, coordinati da Vinicio, si erano suddivisi le varie zone del paese. Io ero con lui, avevamo un asinello e un carrettino per raccogliere tutto quello che poteva essere utile. Entrava in tutte le case del paese senza timore, comprese quelle dei comunisti, per chiedere l’elemosina» racconta Vallidio Gambato. Di fronte a una causa che riteneva giusta Dalla Vecchia non indietreggiava, e la richiesta di denaro per la casa degli esercizi spirituali lo incoraggiava persino a bussare alla porta di chi avrebbe potuto anche allontanarlo in malo modo.
Raffaello Bonfiglioli
Vinicio Dalla Vecchia era conosciuto bene da Raffaello Bonfiglioli, socio anch'egli di Azione cattolica, che gli riconosceva di essere stato anticipatore di molte scelte e idee avallate poi dal Concilio Vaticano II. Bonfiglioli, spentosi il 7 luglio scorso all’età di 84 anni, è stato animatore instancabile di tante iniziative politiche, sociali e religiose. Figlio spirituale di mons. Giovanni Nervo, sostenitore indefesso della causa di beatificazione di Vinicio Dalla Vecchia, ha profuso un grande impegno nel valorizzare e far conoscere molte figure dell’associazionismo cattolico padovano del primo dopoguerra.
A Perarolo
Lunedì 17 agosto, 66° anniversario della morte di Vinicio Dalla Vecchia, non potendo svolgersi il consueto pellegrinaggio in Val di Fassa, alle ore 10.30 sarà celebrata una messa in chiesa a Perarolo. Conducono la celebrazione il parroco don Bruno Rampazzo e don Antonio Benetollo, custode dell’archivio di Dalla Vecchia.