Valstagna, uniti da 25 anni. Domenica 15 la grande festa per le cinque parrocchie dell'unità pastorale
Negli anni le difficoltà non sono mancate, ma i doni ricevuti non si contano. Le solide basi: la testimonianza dei preti, la fiducia dei laici verso un percorso ignoto, la presenza delle religiose
Sono già passati 25 anni da quando, in una domenica d'inverno come tante, si iniziò a parlare di un'unità pastorale per la parrocchia di Valstagna e quelle vicine di Costa, Collicello, San Marino e Oliero.
Un cammino lungo e non sempre facile, ma che ora dona i suoi frutti a quelle comunità che vi hanno preso parte. «Anche le ultime arrivate, Cismon e Carpanè, si sono inserite con una certa naturalezza — spiega il parroco, don Patrizio Bortolini — dando ciascuna il proprio contributo alla catechesi e ai vari percorsi comunitari».
Ora, per celebrare quanto è stato costruito negli anni e riflettere su quanto ci sia ancora da fare, le cinque attuali comunità parrocchiali stanno organizzando una serie di iniziative che le accompagneranno per le ultime settimane estive. Venerdì 6 settembre, ad esempio, la parrocchia di Cismon ospita un incontro con Carlo Mocellin, sposo della serva di Dio Maria Cristina Cella. Venerdì 13 a Oliero sarà invece la volta di una veglia con riflessioni e canti accompagnata da don Gaetano Borgo e poi il 15 settembre a Valstagna le celebrazioni arriveranno al culmine con la messa solenne e la grande festa per il 25° dell'up.
Oltre alle serate culturali, un questionario rivolto ai fedeli aiuterà a capire il percorso fatto e le sfide del prossimo futuro. Alcune delle difficoltà ancora permangono sul cammino di questo lembo di Diocesi: l'unità pastorale da nord a sud è lunga una ventina di chilometri e le strade di montagna costringono a degli spostamenti non sempre agevoli, ma questo non ferma i sacerdoti che pure riescono a garantire una messa domenicale in ognuna delle cinque parrocchie.
«Se dovessi richiamare gli aspetti che, secondo me, hanno permesso all'unità pastorale di Valstagna di svilupparsi e di consolidarsi — scrive don Lorenzo Celi, nativo di Valstagna — sottolineerei anzitutto la testimonianza di vita fraterna e di collaborazione fra i preti che si sono succeduti, illuminati dall'esempio di paternità e fraternità spirituale di don Davide Paoletti (scomparso nel 2004 a causa di una malattia, ndr). Secondo: la disponibilità dei laici a lasciarsi guidare nell'affrontare l’inedito di una sfida che sembrava contro ogni ragione e, soprattutto, contro la storia connotata da profonde divisioni localistiche. Infine, la presenza testimoniale delle religiose, Salesie e Dimesse».
Dalla fine del 2018 all'unità parrocchiale è seguita l'unità civile delle comunità, confluite nel comune di Valbrenta e questo ha serrato ancora di più i rapporti e i destini dei vari paesi. «Per un parroco — chiosa don Bortolini — le cinque parrocchie sono tutte e cinque figlie sue. Certo, se abito a Valstagna non vado spesso a prendere il caffé a Cismon e questo forse crea meno familiarità, però è bello vedere come in questi anni la gioia con cui comunità diverse si aiutano anche a livello economico, come fratelli e sorelle».