Vacanze per tutti, l'accessibilità (economica e non solo) nello scambio di casa

L'idea è partita dagli Stati Uniti negli anni '60, da un gruppo di insegnanti: negli anni '90, grazie anche a Internet, si è diffusa in Europa e sta prendendo piede anche in Italia: nel nostro Paese, nel 2021 quasi 854 mila pernottamenti sono avvenuti in case condivise. In crescita nonostante il Covid, questo modello garantisce sostenibilità economica, accessibilità e tutela ambientale

Vacanze per tutti, l'accessibilità (economica e non solo) nello scambio di casa

Condividere rende ricchi e apre (letteralmente) il mondo: è questo il principio su cui si basa lo scambio di casa, uno stile di viaggio (e di vita) che è partito negli anni '60 dagli Stati Uniti e che si sta sempre più diffondendo anche in Europa e nel nostro Paese: nonostante la pandemia, nel 2012 quasi 8 mila italiani si sono iscritti alla prima e principale piattaforma di scambio casa, HomeExchange, facendo registrare un incremento del 119% rispetto al 2020 (ma il 31% in meno rispetto al 2019, prima dell'avvento della pandemia). Complessivamente, nel 2021 quasi 84 mila pernottamenti in Italia sono avvenuti in case messe a disposizione tramite la piattaforma di condivisione: segno che questo modo di viaggiare inizia a fare breccia anche nel nostro Paese, dopo essere stato sperimentato, negli anni '60 e per i successivi decenni, soprattutto dagli insegnanti: sono stati due di loro, infatti, David e Mary Ostroff, che hanno avuto l’idea di stilare un elenco di tutti i colleghi con cui poter cambiare residenza durante le vacanze estive. A poco a poco, le liste si sono allungate e sono diventate cataloghi stampati che sono distribuite in molte reti associate al concetto di scambio casa, chiamato anche baratto. Con il passaparola, il concetto si diffuse anche in molti altri circoli di insegnamento nel resto degli Stati Uniti e nel Regno Unito. Oggi, con la crisi economica, l'aumento dei prezzi, la precarietà lavorativa, questo strumento viene scoperto e utilizzato soprattutto dalle famiglie, incluse quelle con disabilità: esiste infatti, tra i vari gruppi di viaggiatori di HomeExchange, uno dedicato proprio a chi ha problemi di mobilità, che qui ha la possibilità di cercare e scegliere una casa completamente accessibile e perfino attrezzata in modo funzionale alle proprie esigenze, abbattendo i costi che spesso l'accessibilità ancora presenta.

Redattore Sociale ha chiesto a Jessica Cambou, addetta alla comunicazione di HomeExchange, di raccontarci meglio i punti di forza e le prospettive di questo modo di viaggiare “per tutti”.

Quali sono i principi e i valori di questo modello?
Ci sono sei principi fondamentali nella nostra ospitalità: primo, “essere ben accolti è la promessa per accogliere bene”: diamo la possibilità di essere ospitati, prima di ospitare. E sentirsi benvenuti in una casa dovrebbe appunto portare a restituire questo benvenuto, seppur con un'altra famiglia, per ragioni logistiche. Il secondo principio è la comunicazione: il desiderio di accogliere qualcuno nella tua casa e di farlo con piacere è la condizione per uno scambio di successo. E perché ciò accada, è necessario aver comunicato, creato una relazione, spiegato le ragioni dello scambio: conoscersi l'un l'altro prima di ospitarsi è un passo fondamentale. Il terzo principio è il piacere dell'ospitalità: facciamo di tutto per far sentire i nostri ospiti come a casa propria. Oltre alle comodità necessarie, ci sono quei piccoli gesti, senza alcun obbligo, che sono sufficienti a rendere uno scambio più piacevole e personale, come una parola di benvenuto, o un piccolo regalo. Il quarto principio è “accomodarsi e viaggiare come una persona del posto”: che tu stia per un mese intero o solo per un fine settimana, per godersi la vita locale non c'è niente di meglio dei consigli e le indicazioni ricevuti da chi ti ospita. Il quinto principio è “i ringraziamenti non sono mai troppi”: i “grazie” sono importanti prima, durante e dopo, perché lo scambio è gratuito, così anche una piccola attenzione può fare la differenza: per questo, è consuetudine lasciare un bigliettino e un regalo nella casa che ti ospita. Infine, il sesto principio è “le nostre differenze sono il nostro terreno comune”: noi siamo tutti differenti, quindi è fondamentale trasmettere tutte le informazioni e le regole agli ospiti, in modo che si sentano a proprio agio e si prendano cura della casa .

Non esiste il rischio che il diffondersi di questo modello aggravi la crisi del settore turistico, già provato da due anni di restrizioni?
Il turismo è una delle più potenti industrie mondiali, ma anche una delle più distruttive per il pianeta e la sua popolazione. Noi crediamo che sia essenziale agire ora, come azienda e come comunità, facendo scelte migliori e compiendo passi per ridurre il nostro impatto sull'ambiente, promuovendo un turismo più responsabile. Diversamente dai tradizionali attori del turismo, noi preserviamo l'ambiente evitando la cementificazione e la saturazione turistica nelle aree affollate. Per definizione, lo scambio di casa permette di sfruttare le case vuote durante le vacanze, mitigando così l'impatto negativo che il turismo può avere sull'ambiente. Poiché lo scambio di casa non è finanziario, non incoraggia l'eccesso di offerta immobiliare, che pensalizza le persone che non possono più permettersi di vivere nella propria città. Inoltre, lungi dall'alimentare un turismo standardizzato che distrugge i valori etici, lo scambio casa dà valore al turismo locale e promuove un turismo più egualitario e circolare. Questa soluzione consente peraltro ai viaggiatori di investire il proprio budget a favore di attività locali come attività commerciali o ristoranti, promuovendo così una distribuzione economica più egualitaria.

Quali sono le "fragilità" o le "diversità" che trovano spazio all'interno della vostra offerta?
All'interno della piattaforma, è possibile iscriversi a gruppi specifici di viaggiatori, come le famiglie con bambini, o quelle con componenti disabili, oppure viaggiatori Lgbt, o anziani. HomeExchange è una comunità di viaggiatori rispettosi, che si impegnano a dare un caloroso benvenuto agli ospiti di tutto il mondo. La discriminazione non trova posto sulla nostra piattaforma, che promuove la diversità e l'inclusione nella nostra comunità, sulla base della fiducia e del rispetto. Abbiamo recentemente creato un gruppo LGBTQ+, dopo molte richieste da parte dei nostri membri: il gruppo conta attualmente circa 22 mila membri. Racconta Daniel, nella sua testimonianza: “Dal mio profilo, è chiaro che ho un partner dello stesso sesso e tutte le esperienze che ho avuto con lui sono state senza eccezioni positive. Certamente guardo con maggiore interesse una casa se ha quel distintivo e posso capire perché le persone gay preferiscono scambiare con altre persone gay: sapere che ti sentirai al sicuro e benvenuto una volta arrivato conta molto”.

Chi scambia casa, oggi?
Soprattutto famiglie con adolescenti o bambini, ma anche coppie che non hanno più figli in casa o che non hanno avuto figli, come pure viaggiatori soli e pensionati. Con un costo annuale di 149 euro per un numero di scambi illimitato, la nostra proposta è accessibile a tutti i tipi di famiglie e a tutti i tipi di budget. Noi abbiamo un modo di dire: “Ogni casa ha il suo partner per uno scambio”: un piccolo appartamento al centro della città, una casa in montagna, in campagna o al mare? Che i membri siano affittuari o proprietari, tutte le case sono benvenute sulla nostra piattaforma. Se tu ti senti tanto comodo nella tua casa da viverci, allora qualcuno dall'altra parte del mondo oppure lì vicino amerà passarci qualche giorno. Chi non vorrebbe venire a casa tua gratuitamente? E' anche per questo che sempre più persone scambiano la propria casa: solo sulla nostra piattaforma, oggi ce ne solo oltre 450 mila in tutto il mondo!

Eventuali prospettive e progetti per il futuro?
Crediamo che lo scambio di casa abbia già tutte le opportunità per essere semplice, soprattutto con il nostro sistema di GuestPoints che offre ai nostri membri una maggiore flessibilità, con la possibilità di fare scambi non reciproci. Il modo migliore per rendere ancora più semplice lo scambio di casa è continuare a democratizzare e normalizzare questo tipo di viaggio: mostrare a più persone possibile che non è solo un'alternativa al turismo tradizionale, ma un vero e proprio modo di vivere il viaggio accessibile a tutti, indipendentemente dalle dimensioni della propria casa, dalla sua posizione e dalle proprie condizioni economiche e sociali. Il nostro obiettivo è far crescere questa comunità, per offrire sempre più possibilità di viaggio, ovunque, per tutti.

Chiara Ludovisi

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)