Un festival itinerante per promuovere il riutilizzo dei beni confiscati alle mafie
Fino al 28 luglio a Casal di Principe,Succivo, Benevento, Avellino, Bologna, Aversa, Castelvolturno, Casapesenna, Pignataro e Sessa Aurunca sono in programma spettacoli, musica e incontri promossi dal Comitato don Peppe Diana e da Libera coordinamento provinciale Caserta per l'undicesima edizione del “Festival dell'impegno civile”
“Siamo in ritardo ma siamo ancora in tempo” questo il tema dell’edizione 2018 del “Festival dell'impegno civile” che fino al 28 luglio attraverserà venti città toccando quattro province e due regioni per promuovere il riutilizzo dei beni confiscati alle mafie.
Il Festival, promosso dal Comitato don Peppe Diana e da Libera coordinamento provinciale Caserta, ha preso il via il 22 giugno da Casal di Principe con la consueta cena a Casa don Diana (bene confiscato alla camorra e gestito dal Comitato don Peppe Diana) e ha poi toccato i comuni di Succivo, Benevento, Avellino, Bologna, Aversa, Castelvolturno, Casapesenna e Pignataro. La serata conclusiva è in programma a Sessa Aurunca il 28 luglio.
«Il Festival dell’impegno civile - spiegano Valerio Taglione, coordinatore del Comitato don Diana e Gianni Solino, referente di Libera Caserta - è una scommessa che abbiamo cominciato nel 2008 e che anno dopo anno è cresciuta di significato, senso e di grande partecipazione. Era una rassegna locale ed è diventata una rete nazionale di contatti e iniziative, messe in campo per la realizzazione di comunità sane, educative e solidali».
Dal 2011 è stato istituito il “Premio nazionale don Diana - Per amore del mio popolo” che quest’anno è stato assegnato a monsignor Antonio Di Donna, vescovo di Acerra dal 2013, «Perché - si legge nelle motivazioni - si è sempre battuto per un’operazione-verità sul dramma ambientale, chiedendo in tutte le sedi l’inizio delle bonifiche superando gli ostacoli burocratici che hanno bloccato per oltre venti anni il risanamento dell’ambiente ammalato»; all’associazione non-profit Emergency, fondata da Gino Strada a Milano nel 1994, che lavora con l'obiettivo di offrire cure mediche e chirurgiche gratuite e di alta qualità alle vittime di guerra, mine antiuomo e povertà; all’artista e sassofonista Enzo Avitabile.
Menzioni speciali sono state consegnate alla campagna nazionale “Mettiamoci in gioco” contro i rischi del gioco, coordinata da don Armando Zappolini e nata nel 2012 per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulle reali conseguenze sociali, sanitarie ed economiche del gioco d’azzardo; a Franco Venturella, già provveditore agli studi di Vicenza e presidente dell'associazione ‘Cittadini per la Costituzione’; a Marco Bartoletti, imprenditore fiorentino, è presidente e proprietario di un gruppo di otto aziende che fa capo alla BB Holding, società operante nel settore dell'alta moda dal 2000, dando lavoro a 250 persone in fabbrica e ad altre 300 sul territorio.