Ucraina: Roma, una parte dei locali della casa famiglia San Paolo VI riservati all’accoglienza di famiglie in fuga
Dal 15 marzo, dopo importanti lavori di ristrutturazione, la casa famiglia San Paolo VI di Roma ha riaperto le sue porte ai genitori dei bambini ricoverati presso l’ospedale pediatrico Bambino Gesù.
Stavolta però allargando l’orizzonte riservando una parte dei locali e dei servizi anche all’accoglienza di famiglie in fuga dall’Ucraina. Nel palazzo romano di via san Giovanni in Laterano il Circolo S. Pietro – l’associazione di fedeli impegnata dal 1869 a Roma nella carità al Papa e nel sostegno ai più bisognosi – ospita venticinque tra bambini e donne di nazionalità ucraina. La più piccola ha solo tre mesi ma forse ha già vissuto i tempi più difficili. È giunta qui con la sua mamma, la nonna e i due fratelli. Uno di loro ha bisogno delle cure fornite dall’ospedale pediatrico Bambino Gesù. Viene inoltre offerto uno spazio anche ai piccoli che hanno bisogno di cure durante il giorno ma senza la necessità di una degenza costante. Viene così reso libero un posto in reparto e il bambino può trascorrere le sue giornate in un ambiente diverso. Una opportunità possibile, da circa un mese, anche nella struttura di tre piani appena restaurata così come, nella casa famiglia di via della Lungaretta oggi intitolata a san Giovanni Paolo II, ai piedi della quale è presente anche una delle tre mense gestite, assieme all’asilo notturno, dal Circolo S. Pietro e che a Roma distribuiscono mediamente circa 40 mila pasti caldi all’anno, anche cucinati da volontarie e soci come avveniva oltre 150 anni fa con le prime “minestre del Papa”, in un clima proseguito alla luce della carità promossa attraverso i passi dell’incontro e dell’ascolto.
Fabio Bolzetta