Triveneto, consulte delle aggregazioni laicali. Mons. Pizziol: «Il Sinodo ha smosso»

Si sono ritrovate al Centro Mariapoli di Cadine, a Trento, per confrontarsi sui cammini sinodali intrapresi nelle quindici Diocesi del Nordest. Il vescovo Tisi ha invitato ad annunciare il nuovo che è Gesù

Triveneto, consulte delle aggregazioni laicali. Mons. Pizziol: «Il Sinodo ha smosso»

Per un confronto sui cammini sinodali intrapresi nelle quindici diocesi del Nordest, le consulte delle aggregazioni laicali non potevano scegliere, lo scorso 2 aprile, un luogo migliore del Centro Mariapoli di Cadine, alle porte di Trento. Al centro dal 1986 si vive quella spiritualità dell’unità che è il cuore del pensiero della trentina Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari che qui hanno uno dei loro luoghi di preghiera, formazione e fraternità. Infatti, non è proprio il convergere verso l’unità lo scopo sia del percorso sinodale sia dell’operare delle Consulte diocesane delle aggregazioni laicali? «E stiamo attenti – ha sottolineato il vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol, delegato dai vescovi del Nordest ad accompagnare la vita delleconsulte – a non fare del Sinodo una parentesi, il tema di un anno pastorale: la sinodalità è invece una dimensione costitutiva del nostro essere Chiesa. Sinodo uguale Chiesa e Chiesa uguale Sinodo!». L’esposizione del cammino sinodale fin qui compiuto da parte delle quindici consulte diocesane ha rivelato come sia in atto una diffusa esperienza di racconto di sé e di ascolto. «Il Sinodo – ha detto ancora mons. Pizziol – ha smosso comunità e realtà ecclesiali stanche, ha dato una motivazione – il muovere verso qualcosa, il significato di motivazione in latino – e questo ha prodotto gioia». Ha fatto anche emergere delle ferite, come le spaccature tra credenti nello stesso Dio sul contrasto alla pandemia (restrizioni, vaccini...). Ferite che vanno rimarginate con pazienza. Il caso ha voluto anche che l’incontro triveneto si svolgesse in un luogo il cui nome – Mariapoli (ovvero città di Maria) – richiami immediatamente una delle città più martoriate della terra ucraina, Mariupol. E così la guerra, ritornata drammaticamente in Europa, è stata un altro filo conduttore della giornata, con la preghiera di intercessione per la sua conclusione e con la raccolta di fondi per il sostegno di quanti si stanno adoperando per dare sollievo alla moltitudine di persone che fugge.

Nella messa conclusiva della giornata, nel duomo di Trento, il vescovo Lauro Tisi ha ricordato, insieme a Chiara Lubich, un altro trentino che ha speso la propria vita per unire, Alcide De Gasperi. Il suo nome evoca il grande sogno di un’Europa in pace attraverso l’avvio, subito dopo la seconda guerra mondiale, della Comunità economica europea: un percorso da allora mai interrotto e che oggi ha bisogno di nuovi interpreti, magari capaci di integrare nell’Unione i Paesi belligeranti. Un sogno troppo grande? Forse, ma anche nel dopoguerra furono popoli reduci da una guerra devastante a mettere in comune i propri destini. Nell’omelia, inoltre, il vescovo Tisi ha sottolineato come «le aggregazioni laicali fatichino in questo momento a immaginare il futuro. Oggi le varie realtà laicali hanno la percezione di non essere nel punto migliore del loro percorso. Dio sembra tacere e non rispondere e pare che l’adrenalina che
ha caratterizzato alcune realtà carismatiche si stia affievolendo... Lasciamo che la parola del profeta che scuoteva i deportati a Babilonia scuota noi, diamo credito al profeta che riporta questa parola del Signore – “Sto facendo una cosa nuova” – e subito dopo con l’apostolo Paolo andiamo a vedere i connotati di questo nuovo che il profeta ha annunciato: il nuovo è Gesù di Nazaret». Questa la consegna che il vescovo Lauro Tisi ha affidato ai membri delle consulte delle aggregazioni laicali: ritornare nelle proprie Diocesi per annunciare, con entusiasmo, il meraviglioso Gesù che fa nuove tutte le cose.

Federico Citron

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