Tito Boeri e la dignità dei numeri
Il presidente dell'Inps replica ai ministri Tria e Di Maio: attacco senza precedenti alla credibilità di due istituzioni nevralgiche per la tenuta dei conti pubblici.
Tito Boeri non ci sta a passare per uno che, di notte, corregge i numeri dei decreti del governo. La manina — se di manina si tratta — che ha inserito le stime sulla perdita di posti di lavoro conseguente al decreto Dignità non solo ha agito alla luce del sole, ma l'ha fatto sulla base di stime avvalorate anche dalla Ragioneria Generale dello Stato.
«Le dichiarazioni contenute nella nota congiunta dei ministri Tria e Di Maio rivolgono un attacco senza precedenti alla credibilità di due istituzioni nevralgiche per la tenuta dei conti pubblici nel nostro paese e in grado di offrire supporto informativo alle scelte del Parlamento e all'opinione pubblica − spiega Boeri — nel mirino l'INPS, reo di avere trasmesso una relazione "priva di basi scientifiche" e, di fatto, anche la stessa Ragioneria Generale dello Stato che ha bollinato una relazione tecnica che riprende in toto le stime dell'Inps».
Negazionismo economico. «Il provvedimento comporta un innalzamento del costo del lavoro per i contratti a tempo determinato e un aumento dei costi in caso di interruzione del rapporto di lavoro per i contratti a tempo indeterminato — continua il Presidente dell'Inps, Tito Boeri — In presenza di un inasprimento del costo del lavoro complessivo, l'evidenza empirica e la teoria economica prevedono unanimemente un impatto negativo sulla domanda di lavoro. In un'economia con disoccupazione elevata, questo significa riduzione dell'occupazione. E' difficile stabilire l'entità di questo impatto, ma il suo segno negativo è fuori discussione. La stima dell'Inps è relativamente ottimistica».
Salvini chiede le dimissioni di Boeri. «In un mondo normale se non sei d'accordo con niente delle linee politiche, economiche e culturali di un governo e tu rappresenti politicamente un altro modo di vedere il futuro, ti dimetti — dichiara da Mosca il vicepremier e ministro dell'interno, Matteo Salvini —siccome il presidente dell'inps fa politica, e ha un altro modo di vedere il futuro, tu ti dimetti».
I dati non si fanno intimidire. Secca la controreplica del presidente Boeri «spaventa invece questa campagna contro chi cerca di porre su basi oggettive il confronto pubblico. Consapevoli dell’incertezza che circonda le stime svolgeremo, come sempre, il monitoraggio attento, che peraltro la legge ci richiede. Ma sin d’ora, di fronte a questi nuovi attacchi - e a quelli ulteriori del ministro Salvini - non posso che ribadire che i dati non si fanno intimidire».